Antenne / Il caso

Fiavé, polemica (politica) per la posa di un nuovo ripetitore

Quando lo voleva Zambotti, il gruppo della sindaca era contrario: adesso l’autorizzazione è di Aloisi e le minoranze si scatenano

FIAVE’. La posa di un nuovo ripetitore ha anche un risvolto prettamente politico che crea qualche imbarazzo alla giunta in carica guidata dalla sindaca Nicoletta Aloisi.

Un paio di anni fa, quando arrivò la richiesta di Wind di installare un ripetitore che servisse tutta la vallata delle Esteriori, l'allora gruppo di minoranza che oggi è alla guida del Comune aveva infatti appoggiato con grande enfasi e pienamente la raccolta firme promossa per impedire all'amministrazione Zambotti di trattare con Wind la posa dell'antenna su un terreno comunale: le promotrici della raccolta firme erano due esponenti che erano parte dello stesso gruppo politico in sostegno all'allora candidata Nicoletta Aloisi e la questione era stata portata anche formalmente in consiglio comunale.

Politicamente, non c'era dubbio dove si collocasse l'allora opposizione. Oggi che è al governo, inevitabilmente si attende di capire cosa farà il gruppo davanti ad una richiesta di posa di un ripetitore nei fatti identica a quella di due anni fa.

E la minoranza aspetta sindaca e vicesindaca al varco con un po' di ironia su Facebook. Il gruppo "Fiavè Fra Dolomiti e Garda" ha infatti pubblicato un post sarcastico nel quale parla di una fantomatica scoperta scientifica di portata rivoluzionaria: «Dal piccolo paesino delle giudicarie Esteriori - scrivono - un'ipotesi che, se confermata scientificamente, sarà la scoperta del secolo: pare che l'installazione di antenne nei pressi delle abitazioni potrebbe avere risvolti negativi solo se vengono installate su particella comunale; ogni rischio sarebbe invece scongiurato se il proprietario della particella è un soggetto diverso»

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