Ci sono i primi due profughi arrivati a San Lorenzo in Banale

Sono infine arrivati nel pomeriggio di lunedì i primi due richiedenti asilo accolti nel B&B «Casa di Wilma» a San Lorenzo in Banale: lo scorso pomeriggio, due giovani del Ghana sono giunti nel borgo delle Giudicarie Esteriori, altri due giovani erano impegnati con una borsa lavoro e arriveranno nei prossimi giorni, mentre il gruppo si completerà con altri tre richiedenti asilo fino ad arrivare a sette accolti. I primi, per il comune di San Lorenzo Dorsino.

I giovani in arrivo a San Lorenzo sono a Trento da circa un anno e otto mesi: qui hanno iniziato i corsi di lingua e l’approccio con la cultura e i costumi italiani, hanno presentato la propria storia di vita e le motivazioni che li hanno spinti a lasciare il proprio paese alla Commissione chiamata a decidere della loro richiesta di vedersi riconosciuto lo status di rifugiato e vengono ora trasferiti in un paesino di vallata dove, secondo la ratio seguita dagli esperti del settore migrazioni, si confida in un’integrazione migliore, possibilità di rapporti umani più stretti ed opportunità maggiori.

I primi approcci a San Lorenzo Dorsino, ma non stupisce più di tanto visti altri episodi simili in Trentino, non sono andati esattamente in questa direzione, tuttavia i primi due giovani africani del gruppo a mettere piede a San Lorenzo lunedì pomeriggio sono arrivati tranquillamente, in un paese che dopo il tentativo incendiario ai danni del B&B che avrebbe ospitato i migranti all’uscita delle voci del loro arrivo e le tante preoccupazioni espresse, ampiamente in maniera sopra le righe, alla riunione pubblica con l’assessore provinciale Luca Zeni e i rappresentanti del Cinformi di qualche settimana fa, le varie strumentalizzazioni politiche che hanno buttato benzina sul fuoco, prova a mettere da parte le paure e a costruire un’accoglienza che sia positiva per tutti, ospiti e locali.

Ieri sera l’amministrazione di San Lorenzo Dorsino ha tenuto una nuova riunione con le associazioni del territorio che si sono rese disponibili a mettersi in gioco e semplici cittadini volontari per arrivare a formare un gruppo di accoglienza che sia di mediazione e crei un ponte fra i migranti e la popolazione locale: «Stiamo organizzando in forma volontaristica un gruppo che possa far sì che i ragazzi si integrino nella comunità e viceversa la comunità si avvicini a loro lasciando da parte preconcetti e paure- conferma il vicesindaco del comune giudicariese Rudi Margonari -. Cercheremo assieme di creare delle occasioni di conoscenza reciproca, perché siamo convinti che si può avere legittimamente paura di ciò che non si conosce, ma una volta che ci si incontra come persone, nella quotidianità, i timori diffusi che si sono manifestati in paese vadano a calmarsi da soli».

Un processo che in altre comunità, come a Cares, ha funzionato propri grazie e anche da quel gruppo è arrivata una mano tesa per creare dei presupposti positivi anche a San Lorenzo. «L’idea - prosegue il vicesindaco Margonari -, dopo aver preso contatti con altre realtà anche vicine a noi per ricevere consigli e spunti da metter in campo per far funzionare questa convivenza al meglio, è che sia un processo certamente sostenuto da noi come amministrazione, che ci siamo e siamo disponibili, ma che venga portato avanti nella maniera più spontanea e libera da un gruppo di persone in maniera volontaristica».

Si muovono quindi i primi passi a San Lorenzo, fra alti e bassi, per la prima accoglienza destinata al comune giudicariese, come andrà a finire è in mano al comportamento e al buon senso dei singoli, ospiti e ospitanti.

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