Per affittare c'è «Alpenrent»

di Jessica Pellegrino

Offrire un supporto nella promozione commerciale degli immobili ai proprietari di seconde case, residenti e non, nelle valli Giudicarie. Per farle rendere, affittandole ai turisti, ma senza le preoccupazioni e le difficoltà di gestione che spesso frenano i padroni.

Parte da qui l’idea imprenditoriale del giovane Matteo Martini che, nei mesi scorsi, si è concretizzata con l’avvio di «AlpenRent». Un servizio il suo che si concentra su due aspetti in particolare: da una parte la valorizzazione del territorio e, dall’altra, un rapporto di fiducia con i locatori.

«Innanzitutto - spiega Martini - seleziono le proprietà cercando strutture che abbiano una loro identità e raccontino la propria storia cercando non solo di permettere di affittare lo spazio, ma anche di far sì che l’ospite viva la casa come un ambiente più familiare».

Si tratta, come anticipa il giovane imprenditore «di un’idea che è nata due anni fa, ma che è volta anche ad entusiasmare altre persone che credono nel loro territorio per costruire qualcosa insieme».
Il servizio si concentra in questo momento sui proprietari a cui, sottolinea Martini «permetto di sfruttare i canali già attualmente presenti per avere più visibilità dando un servizio professionale e personalizzato alle proprie esigenze».

Non solo questo però: «il mio obiettivo - specifica - è anche di tipo collettivo perché è volto a riqualificare il patrimonio immobiliare cercando di innescare una spirale positiva».
Dall’accoglienza si passa poi alla formazione dei proprietari «in modo che - spiega Matteo - il tipo di ospitalità offerto rientri nei canoni di un’esperienza diversa».
«Mi piace l’idea - aggiunge Martini - di essere una casella di un puzzle che comincia a comporsi e spero, un giorno, di poter dire di aver fatto la mia parte in questo cambiamento».

Una filosofia che, per molti aspetti, si avvicina a quella dell’albergo diffuso dove la comunità è a tutti gli effetti parte attiva nella valorizzazione del patrimonio collettivo anche se, spiega «penso che, a differenza di quanto prevede questo tipo di ospitalità, si possa sviluppare anche in forma d’impresa».
In futuro poi i servizi potrebbero andare oltre «voglio cercare di alleggerire il «carico» dei proprietari andando a garantire anche una serie di attività come ad esempio la parte legata al controllo delle abitazioni e delle pulizie».
Un modello di ricettività che, sempre più, viene visto come positivo ed incentivante: «attualmente - sottolinea Martini - ci sono agenzie di servizi di questo tipo che stanno lavorando bene in ambito metropolitano sia a livello nazionale che europeo. Io vorrei riuscire a traslare questi servizi in un contesto alpino. In questo momento mi concentro su Val Rendena e Giudicarie, ma una volta strutturato mi piacerebbe riuscire ad entrare sulle altre valli».

Un’idea, come l’ha definita lo stesso Matteo «ambiziosa, ma spero di riuscire ad entusiasmare altre persone che credano nel loro territorio per poter costruire qualcosa insieme e portando avanti questo progetto in team. Sono convito poi che sia importante anche al fine della destagionalizzazione».
Si tratta di una strada interessante con ampie ricadute sul territorio: come aveva spiegato la dottoressa Scuttari dell’Eurac di Bolzano alla serata sul turismo organizzata a Tione dal Pd, in Alto Adige il turismo in appartamento rappresenta oltre un terzo del totale, mentre in Trentino è una frazione minima e in costante calo. Ma un pubblico in cerca di ospitalità «rurale» a prezzo contenuto c’è ed è in espansione.

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