Pinzolo, salto negli anni '60 in musica per solidarietà

di Giuliano Beltrami

Giovedì 3 agosto, Paladolomiti di Pinzolo, ore 21: un tuffo... Non si può dire «dove l’acqua è più blu», come cantava la Formula 3, complesso (allora si diceva così) che fece fortuna a cavallo fra gli anni ‘60 e ‘70.

Ed è proprio lì che si farà il tuffo: negli anni ‘60 o (per dirla con frase ormai consunta dall’uso) nei favolosi anni ‘60 e nella loro musica.

Sul palco, in una serata che non sarà solo di musica, ma anche di solidarietà, si alterneranno gruppi giudicariesi che suoneranno e canteranno un repertorio nazionale e internazionale nato nei «Fab Sixties» e sopravvissuto perché sempreverde. Tanto per citare qua e là, si andrà da «Azzurro» di Celentano a «Se telefonando» di Mina, ma troveranno posto anche «We shall overcome» di Joan Baez e «Mister Tamburine man» di Bob Dylan, «Good morning little schoolgirl» di Muddy Waters e «I shot the sheriff» di Bob Marley, «Geronimo» e «Apache» degli Shadows, fino ai grandi successi dei complessi italiani e stranieri, come «Oye como va» di Santana, «Senza luce» dei Dik Dik, «E’ la pioggia che va» dei Rokes e «Io vagabondo» dei Nomadi. E ci fermiamo qua.

Nostalgia? Beh, forse un po’ sì. D’altronde, accanto a musicisti che gli anni ‘60 anagraficamente non li hanno nemmeno sfiorati e ad appassionati che sono solo nati negli anni ‘60, sul palco si esibiranno personaggi che in quegli anni (significa cinquant’anni fa) suonavano eccome! Prendi Rolando Viviani, che si è addirittura costruito una chitarra uguale a quella miagolante degli Shadows. Per non parlare di Severino Papaleoni, che avrebbe abbandonato la tastiera per la cattedra e le lettere, e oggi fa il presidente del Bim del Chiese. Oppure Alcide Grassi, che continua a suonare la chitarra. E potremmo continuare.

Ma chi saranno i protagonisti? Nell’ordine: Giampiero Marini (unico a non fare gruppo), Alberto Beltrami (indimenticato cantautore che partecipò pure a Sanremo, inizio anni ‘80) e Ro.Vi. (Roberto Zoanetti e Vincenzo Zubani) insieme appassionatamente, R.S.A. (che non sta per casa di riposo come qualcuno potrebbe malignare, ma per Rock Soul Animals), i Nardis e (per finire) i Boomerang, gruppo targato inequivocabilmente anni ?60.

Fin qua l’arte e, se volete, pure la nostalgia. Poi arriva la solidarietà: un primo concerto (che doveva essere unico, poi si è deciso di andare oltre) si è svolto a gennaio a Tione con l’intenzione di raccogliere fondi in favore della scuola musicale di Camerino, costretta ad abbandonare la propria sede a causa del terremoto. Andò benissimo, perché furono raccolti più di 3.000 euro. Da allora si sono intensificati i rapporti con la scuola, tant’è che, mentre il concerto di Tione era stato organizzato dall’Associazione di volontariato «Mani unite», per questo è scesa in campo direttamente la scuola musicale delle Giudicarie con la sua presidente Margherita Cogo, che ha ottenuto la sponsorizzazione della Cassa Rurale di Pinzolo. Più avanti, si terrà un concerto anche a Condino. Intanto al Paladolomiti (come avvenne a Tione all’inizio dell’anno) si raccoglieranno fondi per la scuola musicale di Camerino.

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