Lago d'Idro, c'è chi «rema contro» i viaggi

di Giuliano Beltrami

È proprio vero: contro l’imbecillità anche gli Dèi lottano invano. La frase di Schiller viene alla memoria e alla bocca stando a sentire quanto raccontano i responsabili della motonave che fa il giro del lago d’Idro da alcune settimane.

Com’è noto, Idra (questo il nome del battello da 120 posti) solca le acque dell’Eridio a giugno e settembre con tre corse giornaliere: partenza da Lemprato (Idro) alle 10, alle 14 e alle 16, arrivo a Baitoni (unico molo trentino) alle 11.05, alle 15.05 e alle 17.05, dopo aver fatto vari scali sui moli lombardi; con quattro corse dal primo luglio al 31 agosto (oltre che nei 4 mercoledì 21 e 28 giugno, 6 e 13 settembre: partenza da Lemprato alle 9, alle 11, alle 14 ed alle 16.

«In caso di grosso afflusso di viaggiatori», avvertivano all’inizio della stagione i responsabili della ditta Tavelli, incaricata del trasporto, «potrebbe essere che l’ultima corsa (quella delle 16) di luglio e agosto arrivi a Baitoni con un quarto d’ora di ritardo».
Adesso il quarto d’ora rischia di verificarsi già, ma per ben altri, e meno nobili, motivi.
«Da quando abbiamo cominciato a viaggiare col battello - racconta Andrea Tavelli - è già successo sei volte che quando arriviamo all’attracco di Baitoni mancano le corde per l’ancoraggio».

Motivo? «Qualcuno per dispetto le slega e le butta in acqua. E non finisce qua. È già stata danneggiata la passerella che viene utilizzata per far transitare i viaggiatori dal battello al pontile. Quella l’abbiamo sistemata. In compenso c’è chi si diverte a far sparire le cime di ancoraggio. Ovviamente ogni volta che arriviamo al pontile di Baitoni dobbiamo perdere un quarto d’ora, perché dobbiamo posizionarci, legare nuovamente le cime e, appunto, perdere il quarto d’ora».

Non ci sono soluzioni, naturalmente... «Il sindaco è stato avvertito dell’inconveniente - rispondono i responsabili della motonave - anche perché episodi del genere erano già successi l’anno scorso, sebbene con minore intensità. Già sei volte quest’anno, che quasi non siamo ancora partiti...».

Non è stata presa alcuna decisione, almeno per ora, tuttavia Andrea Tavelli non nasconde che, qualora si ripetessero questi gesti, si prenderanno provvedimenti: «Il responsabile della navigazione - conclude - ci ha detto che se tutte le volte dobbiamo perdere un quarto d’ora per attraccare, c’è una unica soluzione: salta la fermata di Baitoni».
Con buona pace, aggiungiamo noi, della nomea del presunto civilissimo Trentino.

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