Fiavé, la Erika Eis cresce all'ex caseificio

di Denise Rocca

La Erika Eis Srl si trasferirà nell’edificio che fu il caseificio di Fiavè, oggi in via di dismissione da Latte Trento.

Manca solo una deroga urbanistica che serve per permettere la costruzione di una cella a bassa temperatura all’esterno dell’edificio destinato a diventare lo stabilimento principale di produzione della Erika Eis, passaggio amministrativo che è all’ordine del giorno del consiglio comunale di Fiavè di domani sera.

«È l’operazione più grossa che facciamo da quando abbiamo iniziato ad operare in questo mondo - spiega Luciano Degli Esposti, uno dei due titolari dell’azienda che impiega una trentina di dipendenti fra Fiavè e Alto Adige - si tratta di 6 milioni di euro e di questi la parte più importante, poco meno di 5 milioni, verrà investita già nel 2017 e 2018. Il resto più avanti: l’idea, in futuro, è quella di creare uno spazio esperienziale aperto al pubblico».

Il caseificio è una ferita che fa ancora male nelle Giudicarie Esteriori ma che con la dipartita di Latte Trento rischiava di diventare anche un orrore urbanistico: inutile dire quindi che riuscire ad impiegare così il grande stabile è un’operazione che ha trovato l’appoggio dell’amministrazione: «Siamo a Fiavè dal 1994 ? spiegano i vertici dell’azienda - ci siamo sempre trovati bene con tutte le amministrazioni e abbiamo trovato una grande risposta e disponibilità dal punto di vista politico e amministrativo per portare a termine questa operazione, che non era semplice in termini burocratici. È un’opportunità lo stabile del caseificio, anche se con uno svantaggio logistico che cercheremo di colmare.

D’altronde lavoriamo non a chilometro, ma a metro zero: la stalla che ci fornisce il latte per il gelato è a pochi metri da noi, non avremmo voluto sradicare quello che di imprenditoriale era rimasto a Fiavè e le condizioni per rimanere si sono create». Sei milioni di euro investiti sul territorio, un’azienda che, invece di spostarsi sull’asta dell’Adige dove la viabilità non è certo quella giudicariese, rimane a Fiavè e la prospettiva è quella di un ampliamento che avrà ripercussioni lavorative: i titolari dell’azienda parlano di 7/8 nuovi posti lavoro a Fiavè quando la produzione sarà a regime.

Al momento la Erika Eis è la seconda produttrice di krapfen del Belpaese: è proprio dal successo della linea di pasticceria, al momento prodotta nello stabilimento in Alto Adige, che nasce l’esigenza dell’investimento a Fiavè, per ampliare la produzione di krapfen passando, come obiettivo aziendale, dai 10 milioni di pezzi prodotti nel 2016 al doppio, 20 milioni, in un quinquennio.

Fino a fine settembre Latte Trento ha ancora in uso lo stabile, ma un accordo fra le due aziende fa sì che i lavori nella parte al momento abbandonata dello stabile, dove una volta si producevano le mozzarelle, partano già a fine aprile con l’obiettivo di arrivare ad avviare i primi test di produzione in ottobre. Dove attualmente la Latte Trento produce formaggio, sorgerà al linea del gelato.

Anche su questo fronte la Erika Eis, che da fine anni '90 ha iniziato a vendere i propri gelati anche nella grande distribuzione sia a proprio marchio, sia a marchio di terzi, sta sviluppando nuovi prodotti: «Usiamo latte alta qualità, niente coloranti e ci rivolgiamo a nicchie di mercato salutistiche dove avere delle soddisfazioni - spiega Degli Esposti - al momento più insegne ci stanno chiedendo il nuovo prodotto senza lattosio che devo dire siamo riusciti a sviluppare tanto da essere praticamente indistinguibile per gusto dal classico gelato con lattosio. Nel nuovo stabilimento vorremmo anche sviluppare una linea biologica».

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