Acquapark, il bando va deserto

di Denise Rocca

Sfuma per questa stagione estiva l’idea di avere un parco acquatico nella località termale delle Giudicarie Esteriori.
È andato infatti deserto il bando indetto dal comune di Comano Terme per la realizzazione di un’area che valorizzasse l’acqua - elemento che caratterizza la vallata, dalla presenza delle Terme, al Ceis e la confluenza di Sarca e Duina - creando un’offerta estiva diversa dall’esistente.

«L’interesse di diverse realtà c’è stato ? spiega il sindaco di Comano Terme Fabio Zambotti, che del progetto era entusiasta ? ma le proposte non si sono concretizzate.
Difficile sapere il perché, credo sia per ognuno una ragione diversa composta da tante variabili, probabilmente, ma anche il fattore tempo ha giocato una parte». A dire il vero la prospettiva di lavori e scavi nel cuore della stagione turistica, a luglio, avevano fatto storcere il naso a più d’uno alla notizia della proposta di un parco acquatico per Ponte Arche.
Il bando era comunque uscito ma il fattore tempo - un mese, de facto, per la realizzazione dell’opera - ha scoraggiato i potenziali proponenti.

Il progetto di massima preparato dagli uffici comunali ed oggetto del bando, anche se poi presentare e realizzare un progetto sarebbe stato onere dei partecipanti alla gara, prevedeva una superficie d’acqua balneabile dalla forma naturale, come un laghetto, di 200 metri quadrati, un’area sole, un piccolo bar e l’area spogliatoi e servizi.
Sarebbe dovuto sorgere nel parco comunale sulle sponde della Sarca, proprio all’imbocco della passerella di legno che porta alle Terme di Comano.
Fra gli interessati anche le realtà dell’associazionismo locale, che hanno però incontrato davanti a loro un limite invalicabile: fra i possibili proponenti previsti dal bando non comparivano le associazioni, escludendo di fatto tutte le realtà no-profit del territorio. Anche la spesa, circa 300mila euro dei quali la metà sarebbero arrivati in contributi di 10mila euro annui da parte del Comune, e l’altra metà richiedeva invece risorse proprie, ha scoraggiato qualcun’altro, non ancora pronto ad un passo di questo tipo.

«Dispiace molto, era una bella opportunità - conclude Zambotti - ma non è andata persa, è solo rinviata al prossimo anno. Ribandiremo la proposta per la prossima estate».
Zona frequentatissima da turisti e locali, il parco dove avrebbe dovuto sorgere l’area acquatica è il cuore pulsante della località termale e il progetto ha creato quindi un certo dibattito in paese. O pro o contro: scempio di un parco già bello e completo, oltre che utilizzato massicciamente dalle famiglie e dai ragazzi, mediamente attrezzato, dove il rischio è quello di avere sì un bel laghetto estivo, ma un desolante spazio invece nel lungo inverno trentino per qualcuno; per qualcun’altro, invece, la positività di un’idea nuova, che potesse creare una proposta aggiuntiva a relax ? benessere - cura, la triade attrattiva principale per il turismo locale, capace di coinvolgere i giovani ospiti e che creasse anche un’alternativa divertente ai ragazzi della zona, in perenne lamentela sulla mancanza di luoghi di divertimento in valle.
Critici e sostenitori potranno rinviare ogni ulteriore discussione al prossimo anno, quando l’amministrazione ha intenzione di riprovarci.

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