Dosson, rifugio di lusso con 5 milioni

Progetto presentato all'assemblea delle Regole

di Denise Rocca

È stato svelato il progetto per il nuovo Rifugio Dosson, alias Chalet Fiat, sul Monte Spinale. Ampie vetrate, pietra dolomia e acciaio Cor-Ten per un albergo, ristorante e bar di lusso con un panorama mozzafiato: il Crozzon di Brenta, il Grostè e il gruppo Adamello Presanella, tutti a portata di sguardo. Tanto vetro, per non perdere l’immersione nella bellezza della natura straordinaria che circonda il Dosson, la grigia pietra dolomia del Brenta per inserire nel contesto ambientale il prodotto dell’ingegno umano e il moderno Cor-Ten per realizzare la copertura, un acciaio che garantisce una resistenza agli agenti atmosferici dalle 5 alle 8 volte superiore rispetto al tradizionale acciaio al carbonio.

Senza ampliare la ricettività rispetto alla struttura attualmente esistente - per le caratteristiche determinate dal Piano del Parco Adamello Brenta nel quale è inserito - il nuovo Chalet Fiat avrà 7 suite, per una capacità di accoglienza di 18 posti letto, con un piccolo centro wellness dedicato e una sala lettura, oltre al ristorante à la carte, il bar e il self service per sciatori e amanti del trekking di passaggio, infine 12 camerette per il personale dipendente. Rimangono inalterati quindi i 230 posti complessivi del Dosson, divisi in 160 posti del self-service, 40 della sala ristorante e la trentina di posti del bar. «Numeri contenuti - ha sottolineato il vicepresidente delle Regole di Spinale e Manez Enzo Ballardini - ma di grande qualità». «Pur mantenendo come da obbligo di normativa la ricettività inalterata - spiegano alle Regole - cambia significativamente la qualità dell’edificio, dal risparmio energetico alla vivibilità degli ambienti».

Per ora solo in via informale, ma il Parco si è già espresso favorevolmente per l’aumento della volumetria dell’edificio - che raggiungerebbe così i 2.300 metri cubi - a fronte di un impatto ambientale che i progettisti hanno spiegato essere minimo perché il maggiore volume, necessario per garantire spazio alle stanze per i dipendenti, la cucina e la parte dei servizi, è previsto dal progetto nella parte a valle, appena fuori terra, per minimizzare l’impatto visivo con l’ambiente circostante.

Presentato nell’assemblea straordinaria delle Regole dell’altra sera, il progetto è opera dell’Artistudio degli architetti Monica Fondriest, intervenuta in assemblea per illustrare la filosofia dell’intervento, e Giovanni Berti che ha invece presentato in dettaglio la proposta ai presenti, che ne hanno condiviso spirito e scelte estetico-funzionali.

Il costo è di 5 milioni e 100mila euro, tutto a carico del bilancio delle Regole: per ora è stato presentato il preliminare, entro tre mesi dovrà arrivare la versione definitiva, mentre i lavori sono previsti per l’estate 2017. Lo chalet nella nuova veste sarà quindi probabilmente pronto per l’inverno 2017-2018. Presentato nell’assemblea straordinaria delle Regole dell’altra sera, il progetto è opera dell’Artistudio degli architetti Monica Fondriest, intervenuta in assemblea per illustrare la filosofia dell’intervento, e Giovanni Berti che ha invece presentato in dettaglio la proposta ai presenti, che ne hanno condiviso spirito e scelte estetico-funzionali.

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