Clown in corsia per la medicina del buonumore

Il gruppo di volontari «Co vòt» della Croce Rossa porta il sorriso in ospedali e case di riposo

di Denise Rocca

Pensi Croce Rossa e alla mente arrivano immagini di emergenze e paramedici, visi crucciati o doloranti. Ma nelle 22 sedi territoriali trentine della Cri c'è anche qualcun'altro da ricordare oltre ai vari servizi in ambito medico, sociale, assistenziale e anche internazionale che la Croce Rossa porta avanti, coloro che svolgono un compito tenero e scanzonato, ma terribilmente serio. Gli esperti del sorriso e del buonumore, medicina alternativa ma efficacissima, sulla quale anche la scienza è d'accordo: così, accanto a medici, infermieri e paramedici esistono i clown della Croce Rossa, una realtà forte e importante proprio nelle Valli Giudicarie dove opera il gruppo «Gruppo Co vót»

Una trentina di persone delle due sedi locali della Cri- la «Sede territoriale delle Giudicarie» per le Esteriori, e la «Sede territoriale della Valle del Chiese» che opera nell'ambito delle Valli di Bono e del Chiese fino alla Sella di Bondo, con qualche collega del Gruppo Val di Ledro. Loro si sono assunti il compito di «distogliere almeno per qualche istante la mente dalla sofferenza» attraverso la pratica delle esibizioni dei «clown». Ogni intrattenimento dura circa due ore: appare gioiosamente superficiale, ma richiede attenta preparazione e una duttilità operativa che può provenire solo da una lunga e paziente preparazione e dalla convincente e vissuta capacità professionale. Questa specifica attività si svolge, per la Croce Rossa Italiana, nell'ambito della «attività sociale» ed ha una propria formazione in costante aggiornamento con delle specifiche strutture, che s'imperniano sulla trattazione del tema: «Clown d'animazione e clown di corsia». 

E proprio per accrescere il numero dei volontari in questo settore, le tre sedi territoriali delle Giudicarie e della Val di Ledro, ultimamente hanno organizzato uno specifico percorso formativo di autodisciplina, che è stato gratuitamente e cordialmente ospitato dall'amministrazione comunale di Castel Condino. Il corso si è articolato in tre incontri tenuti dagli esperti Adriano Ficarra e Cristina Adami , i quali si sono soffermati sui vari aspetti, che implica una professionalità ricca di animazione, di psicologia, di tecnica professionale, di possesso della comunicazione, di sociologia, di sanità, di costumi, di gestualità. Non si tratta, quindi, di fare in qualche modo e superficialmente i «pagliacci», ma di una vera arte raggiunta con preparata professionalità.

Il gruppo Gruppo Co vót opera già al Santa Chiara di Trento e in Giudicarie si è reso disponibile a favore delle persone assistite nelle Case di Riposo di Spiazzo, Santa Croce di Bleggio, Strada e Condino; ma anche nei centri assistenziali dell'Anffas di Tione, della Bucaneve a Larido di Bleggio, alle Terme di Comano e delle associazioni che ospitano i bambini Bielorussi. Visti dall'esterno, questi volontari vestiti alla clown, tutti colorati e truccati con l'immancabile e caratteristico naso rosso, potrebbero dare l'impressione di portare solo allegria e divertimento. Invece, dietro alla accattivante figura di ogni clown di corsia, si celano persone portatrici di un mondo di emozioni e di condivisione di sentimenti, che sanno andare molto al di là di una pur bella risata. 

Non semplice è entrare in empatia con chi sta vivendo un momento di disagio o di difficoltà psicologiche dovuti alla malattia o alla solitudine. I clown usano battute e scherzi, piccole e grandi magie, con le quali cercano di riuscire ad abbattere il muro delle distanze ed entrare in relazione diretta e personale con i «piccoli e grandi» che hanno bisogno di un sorriso, ma soprattutto di ciò che quel sorriso si fa portatore.

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