Escursionista disperso sul Brenta Ricerche del soccorso alpino in corso

Si terranno oggi, mercoledì 30 dicembre, alle 14.30 a Pinzolo i funerali di Martino Maffei.

Si terranno oggi, mercoledì 30 dicembre, alle 14.30 a Pinzolo i funerali di Martino Maffei.

Incredulità. È questa la prima reazione colta ieri sera dalle parole della gente di Pinzolo alla notizia della morte improvvisa di Martino Maffei avvenuta su una montagna, la Cima Lancia all'imbocco della Val Genova, che non solo ammirava tutte le mattine dalla sua casa e dal suo garnì all'ingresso nord di Pinzolo, ma che conosceva bene, anzi benissimo, in ogni sentiero di salita e di discesa. Quante volte, prima di ieri, avrà raggiunto quela vetta? Tante, tantissime. Eppure il destino ineluttabile ha interrotto il suo passo sicuro proprio in uno dei luoghi a lui più familiari.

Chi, a Pinzolo, non lo conosceva Martino Maffei? In pochi, pochissimi, lui che al suo paese era attaccato come non mai. Presente con le osservazioni critiche e le segnalazioni delle cose che non andavano bene e nello stesso tempo generoso e altruista. È stato uno dei fondatori dell'Associazione volontari Soccorso trasporto infermi e per anni ha fatto parte del Soccorso alpino di Pinzolo di cui è stato anche capo-stazione all'inizio degli anni Duemila. Grande appassionato di montagna e anche di sport, in sella alla sua mountain bike è stato uno degli atleti della «24ore Val Rendena» con più partecipazioni all'attivo.

«Vedevo Martino tutte le mattine - racconta Antonio Caola, commerciante di Pinzolo e già presidente del Parco naturale Adamello Brenta - perché tutti i giorni mi portava le uova fresche delle sue galline che insieme ad alcune capre teneva per hobby a Caderzone Terme. Proprio domenica mi aveva detto che l'indomani sarebbe andato a fare un giro sulla Cima Lancia. Poi, nel tardo pomeriggio di ieri, le prime voci che Martino non si trovava e le luci dei soccorsi che si sono accese sul versante della montagna alla sua ricerca. Era un amico. Insieme a me e ad altri aveva fondato il gruppo di volontari per il trasporto in ambulanza di Pinzolo ed era stato anche capo-stazione del Soccorso alpino. Conosceva la montagna a menadito e si interessava molto a Pinzolo. Al nostro paese ha dato veramente tanto». 

Luciano Caola, capo-stazione del Soccorso alpino dal 1989 al 2000, con Martino ha condiviso tanti anni di volontariato attivo. «Era una persona preparata e valida - afferma Caola - sulla quale si faceva molto affidamento. Era disponibili e su di lui si poteva contare, sempre. Negli anni in cui ho coordinato il gruppo del Soccorso alpino è stato l'uomo di punta». Scosso per l'accaduto anche il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini: «Ha sempre avuto un'attenzione grande nei confronti del territorio - dice il primo cittadino - oltre che per la sua famiglia e i figli che ha sempre seguito con grande dedizione, anche nelle attività sportive. Una persona così, a Pinzolo, non la ricostruisci più». E intanto, sovviene alla memoria la data infausta del 28 dicembre di tre anni fa quando se ne andò il piccolo Silvano Cereghini investito accidentalmente da un escavatore in movimento.


LA TRAGEDIA

È stato ritrovato, purtroppo, senza vita, l’escursionista che risultava disperso da oggi pomeriggio nel Gruppo della Presanella. Si tratta di Martino Maffei, 48 anni, di Pinzolo, figura molto conosciuta in Val Rendena, ex soccorritore alpino, autista del 118 attivo all’ospedale di Tione. La notizia dell’incidente ha lasciato attoniti le comunità di Pinzolo, della Val Rendena e il Soccorso alpino trentino. 

Martino Maffei era partito questa mattina da casa con l’intento di raggiungere Cima Lancia, sopra Carisolo. Alle 10, dalla cima della montagna, ha telefonato alla famiglia, iniziando subito dopo la discesa lungo il sentiero, ma dopo qualche minuto, è scivolato, ruzzolando per circa 150 metri in un canalone sottostante. La caduta gli è stata fatale.

Oggi pomeriggio i familiari non avendo più notizie hanno allertato i soccorsi, telefonando al 118 alla Centrale unica di emergenza. Gli uomini del Soccorso alpino dell’Area operativa Trentino Occidentale hanno quindi iniziato le operazioni di ricerca, fino al triste ritrovamento del corpo senza vita dell’ex collega, forte alpinista, amato per il suo impegno e lo spirito di solidarietà che aveva sempre contraddistinto la sua attività di soccorritore alpino.

In questo momento i tecnici del Soccorso alpino trentino stanno trasportando a valle la salma. 

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