Terme, assemblea e Cda divisi sugli sconti

di Denise Rocca

È ancora silenzio sulle dimissioni presentate dalla presidente del Cda delle Terme di Comano Nadia Serafini. Un’assemblea straordinaria si svolgerà dopo Pasqua: doveva tenersi ieri, ma è stata rinviata. Intanto, chi ha visto la lettera di dimissioni, ancora top secret nelle mani del presidente dell’assemblea termale Alberto Iori, dice che è una corposa spiegazione delle motivazioni di un gesto considerato clamoroso.
Il lavoro per trovare una mediazione e scongiurare un vuoto gestionale, a poco più di un mese dalla scadenza delle cariche come effetto delle amministrative, è stato in questi giorni intenso e tenuto sotto stretto riserbo dai vertici dell’azienda e dalla componente politica che sta operando per gestire la questione.

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"241571","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]Invece, è stata pubblicata la delibera che formalizza l’atto di indirizzo preso nell’ultima assemblea termale, il casus belli che avrebbe fatto «scoppiare» la presidente (qui l'articolo): una lunga e dettagliata spiegazione delle motivazioni per cui l’assemblea ha rettificato la nuova guest card termale che concede, questo il motivo della divergenza con il Cda, delle agevolazioni sulle cure termali ai soci dell’Apt. Di fatto, l’assemblea ha motivato la decisione di favorire l’Apt con le ricadute positive sull’intero territorio: incentivare i soci Apt significa favorire un intero sistema e quindi un’azione di promozione congiunta dell’intero territorio. Una ricaduta pubblica che per l’assemblea è una giusta interpretazione del lascito Mattei.

Quello che non compare nella delibera è invece la richiesta - che a quanto dichiarano i membri dell’assemblea sarebbe stata avanzata dal Cda - di esprimere un atto di indirizzo per dirimere la questione. Può apparire una formalità, ma in democrazia la forma è sostanza: in assemblea termale il presidente Iori e gli altri membri al tavolo hanno più volte parlato di un «atto di indirizzo - citiamo testualmente le loro parole - richiesto dal Cda termale che sulla questione guest card era diviso». Persino Nicoletta Aloisi, voce fuori dal coro, aveva spiegato il proprio voto con la  motivazione di «evitare di creare un precedente per cui ogni volta che il Cda è diviso si rimanda la palla all’assemblea».
Di questa richiesta del Cda non vi è però alcun cenno nella delibera, e il fatto parrebbe avallare una fuga di notizie dagli ambienti termali secondo la quale il Cda avrebbe in realtà respinto la richiesta avanzata nel piano marketing dell’Apt, perché considerata contrastante con il mandato del lascito Mattei, e non avrebbe mai chiesto all’assemblea termale un parere.
L’intervento dell’assemblea termale, davanti a queste nuove notizie, assume quindi un’altra luce: un atto di sfiducia verso il Cda in seguito al quale il giallo delle improvvise dimissioni di Serafini appare meno misterioso. 

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