«Heidi» vince il Carnevale di Storo

di Giuliano Beltrami

«Heidi», carro storese, ha vinto il «Trofeo Mati Quadrati», precedendo «Che Spiet» sempre di Storo. Il Carnevale storese è quello di sempre: la folla gremisce l'anello occupato dai carri allegorici e dai gruppi mascherati. Migliaia di persone sicuramente, chi in maschera, chi vestito normalmente. Stavolta, a premiare gli sforzi delle decine di volontari che organizzano il Gran Carnevale storese e le centinaia di figuranti che per mesi hanno lavorato alla preparazione di testi, costumi, addobbi e scenografie, un sole quasi primaverile ha baciato l'evento. Non capita spesso, bisogna dirlo.


I carri: sette, più un gruppo mascherato. Meno del solito (la crisi si sente anche in questo settore). All'edizione numero 48 non si è visto il gruppo di Bersone, per esempio, un affezionato al Gran Carnevale storese. Nelle antiche leggende affonda le radici «Le frittole del Santol Luf» (una specie di Babau che un tempo serviva per spaventare i bambini), carro fatto da coloro che l'anno scorso prendevano in giro il vicino paese di Darzo con il gallo dalle uova quadrate, vittima (fra l'altro) di un attentato incendiario vero. Frittole? Ah, niente doppi sensi.


Al capitolo satira locale fanno riferimento due carri: «Basta chiudere gli specchietti» e «Che Spiet locale tipico». Il primo è ambientato nella campagna di Storo con i suoi ponti, che qualcuno ha detto essere troppo stretti; carro fatto dai condinesi che prendono in giro il Comune di Storo ed inevitabilmente Vigilio Giovanelli, che prima di assurgere al ruolo di primo cittadino ha fatto l'assessore all'agricoltura per qualche lustro; la trebbiatrice marca «John Ber» è buona testimonianza (lo scotum di Giovanelli è Berì).
Il secondo (si legge «Fra' Polentina a 150 metri») è riferito alla polemicona scoppiata in Facebook sui cartelli segnalatori di due locali che distano meno di due chilometri: «La Polentèra» (i cartelli che ci sono) e «Fra' Dolcino» (quelli che non ci sono).
Raffinato nella scenografia «Kopi Luwak - AnbuCafè», con una grande moka ed un macigno a troneggiare sul carro, studenti addormentati, ballerine indiane ed un caffè che arriva direttamente dalle vacche.
Un panda ciccione è il protagonista di «Kung fu Pansa», mentre «Alitarno l'aereo più pazzo del mondo» mostra un aereo tricolore. Infine è presente pure il carro di Heidi. L'unico gruppo mascherato è preparato dagli amici di Hermann (Hermann Zontini, il grande animatore del Gran Carnevale per anni, scomparso troppo giovane) e si intitola «E ne fo dal somanà», che tradotto dall'idioma locale significa «sono usciti dal seminato».
A tarda notte, con un teatro tenda strapieno come al solito, premiazione della sfilata, in attesa di quella di sabato, alla quale parteciperanno anche carri della Busa di Tione, della Rendena e del Bleggio.

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