Montagna / Il progetto

Bacino di Forte Buso, per lo sci raddoppia il prelievo d'acqua (e non serve neanche la Valutazione ambientale)

Le società Sif Lusia e Sit Bellamonte puntano a passare dagli attuali 200 a 480 litri di prelievo al secondo, per innevare le rispettive aree sciistiche: non serve la Via e c'è già il sostanziale via libera dell'Appa, compresa una nuova condotta di 4 chilometri

di Giorgia Cardini

PREDAZZO/MOENA. Non dovrà essere sottoposto a Valutazione d'impatto ambientale, il progetto presentato dalle società Sif Lusia spa di Moena e Sit Bellamonte spa di Predazzo, che punta a derivare 280 litri al secondo in più (rispetto all'attuale concessione di 200 litri al secondo) dal bacino di Forte Buso per innevare, in sole 72 ore, i 9,35 ettari di piste delle rispettive aree sciistiche.

Depositato all'Appa per il necessario screening, proprio dall'Appa è stato emesso il 12 luglio il provvedimento che costituisce il sostanziale via libera al progetto, che si è ritenuto non comporti «impatti negativi e significativi sull'ambiente».

La nuova condotta (praticamente tutta interrata) avrà una lunghezza complessiva di 4 km, e correrà lungo la strada di accesso alla cava di porfido di Forte Buso fino a raggiungere la località Campo e la stazione di pompaggio a servizio degli impianti, che dovrà essere riqualificata.

L'istruttoria condotta dall'Appa ha evidenziato che, per quanto concerne il prelievo idrico, trattandosi di acqua già derivata a scopo idroelettrico e stoccata nel bacino di Forte Buso, non ci saranno criticità particolari.

Ma sono state prescritte alcune condizioni ambientali a tutela dei pesci presenti non solo a Forte Buso ma anche nei ruscelli Rio Fiampelan, Rio Castelir, Rio Canvere, per la vicinanza tra cantiere e aree appartenenti alla Rete Natura 2000 e per non "disturbare" i delicati teatronidi (francolino, gallo cedrone e fagiano di monte) presenti nell'area: per quest'ultimo scopo, è stato disposto che i lavori tra la località "Castelir" e la stazione di partenza della seggiovia "Le Fassane" possano essere eseguiti solo dopo il 15 luglio, mentre tra la localtà "Le Fassane" e la località "Campo" dovranno essere svolti dopo il 1° agosto.

Anche il possibile inquinamento acustico è finito sotto la lente dei servizi, richiedendo che siano eseguite misurazioni fonometriche presso la stazione di Campo al fine di rispettare i limiti acustici mentre, per quanto concerne la compatibilità urbanistica relativa a parte dei lavori, le società dovranno richiedere una deroga al Parco naturale Paneveggio - Pale di S. Martino.

La Soprintendenza ai beni archeologici ha fornito poi alcune indicazioni inerenti le fasi di scavo, in quanto la posa della condotta interesserà un tratto di strada militare tutelata che costituisce patrimonio indisponibile della Provincia di Trento, mentre le due società dovranno presentare domanda di variante sostanziale alla concessione idrica, per ottenere la possibilità di prelevare i 280 litri aggiuntivi.

comments powered by Disqus