Predazzo dopo il disastro maltempo "Insieme per sistemare tutto"

Mai vista tanta gente nell’aula magna del Municipio di Predazzo. Sala gremita martedì sera (circa 200 persone) e tanti in piedi o addirittura sul corridoio per prendere visione, in maniera dettagliata, di quanto successo anche a Predazzo nella terribile due giorni di fine ottobre. Ha aperto l’incontro la sindaco Maria Bosin, ringraziando innanzitutto quanti hanno lavorato sodo per far fronte all’emergenza e impostare i lavori di recupero di una situazione davvero difficile. Prima di tutto i Vigili del Fuoco, ai quali è andato un lunghissimo applauso per una disponibilità ammirevole, anche con qualche rischio, come quello corso da due di loro sul rio delle Pozze, quando, assieme all’autista  di un escavatore, sono stai travolti dalla piena e dagli alberi caduti e sono riusciti a salvarsi per miracolo, con l’escavatorista liberato dal mezzo grazie all’intervento del Soccorso Alpino.
Quindi la squadra boschiva, il custode forestale, gli operai comunali, i tecnici, i dipendenti, i Servizi della Provincia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Bacini Montani, la Parrocchia (che ha accolto, presso Casa Maria Immacolata, gli evacuati, per una notte e per precauzione, dalla case in località «Coste»), le ditte private e tanti volontari che si sono mesi a disposizione, dimostrando uno straordinario senso di comunità. Senza dimenticare naturalmente il grosso lavoro fatto dalla Giunta. 
Un grazie particolare è andato anche ai gestori del bacino artificiale di Paneveggio, che sono riusciti a trattenere l’acqua fino all’ultimo, evitando quella che poteva essere una sicura esondazione del Travignolo a Predazzo, con conseguenze inimmaginabili per il paese.
Per finire con la soddisfazione per il fatto che non ci sono stati incidenti o vittime e con un invito a riflettere su quanto accaduto e ad interrogarsi  sul futuro. 
Il comandante dei pompieri Paolo Dellantonio ha quindi ribadito che «nella sfortuna ci è andata ancora bene, visto che n nessuno si è fatto male», mentre un’ampia panoramica sui danni ha fatto l’assessore ai lavori pubblici Paolo Boninsegna, elencando i problemi sulle strade in paese, specialmente lungo la circonvallazione (riaperta al traffico martedì sera dopo che è stato fatto saltare un masso pericolante in località «Costonel») e all’altezza del ponte della «Birreria», per l’esondazione del «Rif del pis» e del «Rio Val de L’orca» , gli smottamenti, le frane, i danni lungo il Travignolo, il «Rio Gardonè», il «Rio de le Poze», all’altezza del «Tabià del Mit» in piena campagna (completamente scoperchiato dal vento), del «Rogiàl Brigadoi» e della passerella di Mezzavalle, i problemi riscontrati  presso il centro del salto, i cedimenti registrati anche nel cimitero, il materiale che ha invaso a Bellamonte «Via de Lusia», «Via dei tabiai», «Via de Val» e «Via Seradori», gli interventi di ripristino già effettuati e quelli che si devono fare.
L’assessore alle foreste Giovanni Aderenti ha poi fatto il punto relativamente alla situazione dei boschi, martoriati dal vento, con 50.000 metri cubi di schianti e molte strade da liberare al più presto per consentire l’esbosco della quantità di legname che è possibile recuperare prima dell’inverno, evidenziando anche i problemi legati al pericolo di valanghe nelle zone disastrate, alle prevedibili sofferenze dell’economia forestale ed al verosimile crollo dei prezzi. «Siamo tutti demoralizzati - ha concluso - ma c’è la volontà di reagire da subito».
Sono anche intervenuti Bruno Crosignani, direttore dell’Ufficio Distrettuale delle Foreste di Cavalese, (ha parlato di 750.000 metri cubi di legname schiantato in Fiemme e Fassa, pari a dieci anni di ripresa, di non meno di tre anni per il recupero del materiale e dei danni alla fauna, specialmente caprioli e cervi), Felice Pellegrini, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale (sulla siuazione tranquilla per l’acquedotto a Predazzo, mentre rimane ancora, invia precauzionale, l’ordinanza di bollire l’acqua prima di berla a Bellamonte, e sulle richieste di rimborso, per le quali l’ufficio è a disposizione), e Paolo Zotta, responsabile del Settore 3 del Servizio Strade di Cembra, Fiemme e Fassa (sulla situazione delle strade e delle infrastrutture). 
Poi, in chiusura, pochi interventi del pubblico, soprattutto per esprimere l’apprezzamento unanime nei confronti del’Amministrazione e del grosso lavoro svolto nei giorni scorsi. «Con l’aiuto di tutti - ha concluso Bosin - il nostro impegno sarà assoluto per recuperare al meglio il nostro territorio e riportare alla normalità l’intero paese».

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