Luca Guglielmi della lista Fassa è il nuovo consigliere dei ladini

La Ual non c’è più e a spartirsene le spoglie sono la lista Fassa e il Moviment Ladin de Fascia, in  una guerra fratricida che porta i ladini a perdere complessivamente il 9% dei voti. Già, perché se la lista Fassa, che ha scelto di appoggiare Maurizio Fugatti, riesce a conquistare il posto che per legge è riservato alla minoranza ladina, pigliando in valle il 38,88% (il 7% più del 2013) e spedendo in consiglio provinciale il giovane segretario politico nonché vicesindaco di Canazei Luca Guglielmi (nella foto con la senatrice Elena Testor) con 635 preferenze (651 in tutto il Trentino), al «nuovo» Moviment Ladin che invece ha voluto rimanere «blockfrei» va il 35,61%. Insieme, le due liste totalizzano il 73,5%, mentre nel 2013 i consensi della lista Fassa, sommati a quelli della Ual (51,79%), davano oltre l’83%.
Mai, per altro, si era registrata tanta disaffezione al voto in Valle di Fassa: già nel 2013 l’affluenza era crollata dal 76,98% del 2008 al 66,61%; ma domenica a recarsi ai seggi sono stati 4.958 elettori fassani, appena il 62,40%. Astensionismo in crescita a parte, dove sono finiti i voti espressi mancanti ai movimenti ladini «doc»? Sicuramente in parte alla Lega, che anche in valle di Fassa fa un buon risultato, passando dall’1,54% del 2013 al 7,79% di oggi; al Patt che dall’1,67% va al 3,52%; e alla lista Tre che, tolto l’alto Garda dove il suo candidato presidente Roberto De Laurentis è di casa, proprio in Fassa acchiappa il 3,33% grazie alla candidatura dell’imprenditore di Canazei <+nero>Emilio Talmon<+testo>, consigliere comunale a Mazzin.
Mazzin che è, alle 9 di mattina, il primo Comune a emettere un verdetto che fa male, al Moviment Ladin de Fascia: il piccolo comune da 268 voti assegna alla lista Fassa il 39,18%, lasciando al Moviment il 23,13%, regalando alla Lega il 12,31% e a Tre l’11,94%. Pessimo segnale, per Chenetti e compagni, ribaltato però poco dopo a Campitello, dove su 369 voti validi il Moviment balza al 44,72% e Fassa si ferma al 34,69%. Tutto, insomma, è ancora possibile, mentre arrivano anche le prime sezioni di Sén Jan, il comune più popoloso dopo la fusione tra Vigo e Pozza: qui  il Moviment appare avanti già alla prima sezione su tre scrutinate e così effettivamente è, anche al termine dello spoglio. La lista di Chenetti piglia il 42,35% dei 1.608 voti validi, la lista Fassa il 38,31%. Ma l’aria torna a essere pesante con Canazei, comune dove Guglielmi è vicesindaco e dove Fassa vola al 48,51% lasciando al Moviment il 27,29%. 
A mezzogiorno, con 7 sezioni scrutinate su 10 (mancano le due di Moena e quella di Soraga), Fassa e al 40,26% nel Comun general: e se Moena dà al Moviment Ladin la preminenza col 36,19% su 1.191 voti contro il 30,56% della lista avversaria, alla fine è Soraga a mettere il punto, con Fassa al 48,52% e il Moviment al 24,80%.
Finisce così, con una differenza di 154 voti tra le due liste in valle (600 in tutto il Trentino), che aiuta Fugatti a conquistare il 49,77% dei voti fassani e porta a Trento Guglielmi, per altro non il più votato tra i candidati ladini. A parte Ferruccio Chenetti, che come candidato presidente piglia in valle 1.682 voti (che a livello provinciale diventano 1.904), la più votata è infatti <+nero>Cristina Donei<+testo>, dello stesso Moviment, ex procuradora dal 2010 al 2015, che piglia 650 preferenze (663 in provincia), 35 più di Guglielmi.

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