Recinti notturni per la difesa dai lupi

di Mario Felicetti

Mentre, dopo la serata molto affollata dello scorso 13 ottobre, sul problema del lupo sembra calato il silenzio, almeno a livello politico, la Magnifica Comunità di Fiemme ha deciso di andare avanti, evitando di lasciar cadere nel dimenticatoio un problema destinato a riproporsi, magari in maniera traumatica, nella prossima primavera/estate, nella convinzione che alle parole devono seguire i fatti concreti, altrimenti non servono a nulla.

Se ne è parlato nell’ultimo consiglio dei Regolani di giovedì 26 ottobre, con due iniziative specifiche: la prima riguarda in particolare la gestione del bestiame bovino (per ovini e caprini, il fenomeno sembra più controllabile) nella stagione 2018, in vista della quale è stato deciso di istituire un tavolo tecnico con la Forestale (già contattata e pienamente d’accordo) per studiare la possibilità di prevedere due/tre punti di raccolta notturna delle manze, recinti protetti da filo pastore elettrico, in grado di garantire (almeno questa è la speranza) una sufficiente protezione degli animali.

«Questa soluzione naturalmente costa» ha precisato lo scario Giacomo Boninsegna «ma chiederemo alla Provincia un finanziamento ad hoc del progetto, visto che comunque un tentativo va fatto e, dopo quello che è successo la scorsa estate, non possiamo restare con le mani in mano».

Nel contempo, sempre su proposta dello scario, è stato approvato un documento molto chiaro, che sarà inviato alla Giunta Provinciale di Trento, al presidente della Giunta Provinciale di Bolzano, ai parlamentari trentini ed al parlamentare europeo Herbert Dorfmann.

«È di tutta evidenza» si scrive, dopo aver ricordato in premessa che il grande patrimonio silvo pastorale, ma anche ambientale, paesaggistico, storico e faunistico della Magnifica implica il rispetto delle necessità e delle esigenze degli abitanti, «che la presenza del lupo renda quanto meno problematica la pratica dell’alpeggio estivo, ancora presente sulle nostre montagne a beneficio sia degli allevatori che anche dei turisti, i quali trovano negli spazi alpini aperti paesaggio e biodiversità. La presenza del lupo, che ha creato parecchi danni nella scorsa stagione estiva, è ancora in fase embrionale, con alcuni esemplari sparsi, ma non vogliamo attendere che si diffonda, fino ad arrivare alla presenza di branchi sul territorio, per prendere in mano la situazione, nella consapevolezza che è necessario intervenire fin da subito, istituendo delle strategie e dei piani di controllo per contenere il numero degli esemplari, rendendo possibili le tradizionali attività. È di tutta evidenza che bisogna muoversi nei prossimi mesi invernali per poter iniziare una nuova stagione dell’alpeggio in maniera tranquilla e con un piano di interventi concreto».

«Crediamo quindi» la conclusione «che le persone in indirizzo facciano propria la preoccupazione degli abitanti del territorio comunitario, di cui si è fatto portavoce il Consiglio dei Regolani, e quindi vengano attivate tutte le modalità di intervento in merito, sia con modifiche legislative ai vari livelli, Comunità Europea, Governo e Provincia, che con interventi concreti di difesa». Garantendo infine, da parte della Magnifica, «la più ampia disponibilità a far parte di un tavolo di confronto e propositivo per la soluzione del problema, mettendo a disposizione l’esperienza dei nostri tecnici in tema di pascoli e boschi».
Unanime il voto, a confermare la piena volontà dell’ente valligiano di continuare a tenere sotto controllo la situazione.

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