Gli bruciano tutto il fieno Amici e allevatori lo aiutano

di Stefania Monsorno

Gli bruciano tutto il fieno ma amici e conoscenti lo aiutano a rimettersi in piedi. È una storia d’altruismo che commuove quella di Giovanni Cristellon, l’ingegnere originario di Ziano che lo scorso 29 settembre ha perso un asse di fieno di 5 metri per 4 a causa di un incendio doloso.
Giovanni era a casa a rilassarsi dopo una normale giornata di lavoro quando ha ricevuto la chiamata che lo avvisava che il fieno che aveva raccolto e accumulato per le sue capre aveva preso fuoco e stava letteralmente andando in fumo. È successo in località Aguai fra le 19 e le 21 di venerdì 29 settembre e, nonostante il tempestivo intervento dei vigili del fuoco volontari, non c’è stato niente da fare: il fuoco ha bruciato il lavoro di un’estate e ha messo in grave pericolo anche la tettoia di legno che fungeva da riparo invernale e che si trovava poco distante dal cuore del falò.

In preda allo sconforto Cristellon ha sfogato la sua amarezza e incredulità sui social network e questo ha messo in moto una catena di aiuti che lui stesso non avrebbe mai sperato e che hanno trasformato una disgrazia in una storia a lieto fine.
Subito alcuni allevatori, vicini di casa e valligiani venuti a sapere della vicenda si sono fatti commuovere dalla disavventura di Cristellon e si sono proposti di aiutarlo in vari modi, chi offrendo fieno già tagliato e seccato, chi lasciando falciare il proprio prato e chi aiutando a ripulire l’area dell’incendio.

Il passaparola è stato tanto efficace che sono arrivati sei quintali di fieno persino dalla Repubblica Ceca e, a distanza di un mese, Giovanni è quasi riuscito a ricostruire l’asse bruciato. «Quando ho visto tutte le mie fatiche andare in cenere – racconta – mi sono davvero preoccupato per le mie capre: come le avrei sfamate durante l’inverno?».
Invece la solidarietà funziona: «Non mi sarei mai aspettato una tale generosità. Tutti questi amici che hanno deciso di aiutarmi hanno reso la mia disgrazia una bellissima scoperta. Adesso sono fiducioso: grazie anche al buon clima di queste settimane riuscirò a finire e a superare l’inverno senza problemi».
Giovanni Cristellon si dedica all’allevamento di capre da quattro anni e si impegna quotidianamente perché questi animali vengano accettati dalla società. Sostenitore della filosofia per cui si può vivere bene anche senza corteggiare il denaro, ha fatto della sua passione per le capre una vera e propria professione, fino quasi ad abbandonare il suo lavoro di ingegnere. Con i suoi animali (possiede 23 capre, che attualmente pascolano fra Veronza e Ziano) ha instaurato una relazione molto forte e il suo sogno è quello di sviluppare percorsi didattici rivolti a bambini e adulti che permettano a questi animali di tornare a vivere a contatto con le persone.

«Vorrei che le persone smettessero di considerare le capre solo animali puzzolenti – conclude Giovanni – ma che iniziassero a capire quanto possano essere benefiche».

A questo scopo ha contribuito a fondare il gruppo «Di-versi animali», con cui ha partecipato alla festa del boscaiolo 2017 a Piazzol, esibendo, insieme alle capre, anche conigli e pulcini. È sostenuto dalla Proloco di Castello Molina di Fiemme e spererebbe un giorno di iniziare a collaborare con le scuole della valle. Tra i risultati più importanti che ha ottenuto quest’anno vanno ricordati la scampagnata con le capre intorno al parco della Pieve di Cavalese in occasione della Desmontegada 2017, la partecipazione alla festa d’autunno di Ziano e alla raccolta fondi per Avisio Solidale in occasione di «Fiemme Senz’auto».

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