La Marmolada va al Tar nuova causa sulla funivia

Torna il braccio di ferro fra Veneto e Trentino sugli impianti in Marmolada: nell’ultima seduta, infatti, la Giunta di Trento ha deciso di ricorrere in giudizio - al Tribunale Amministrativo regionale - contro il ricorso promosso dalla società degli impianti «Marmolada srl» sulla mancata autorizzazione della nuova linea di trasporto funiviario in servizio pubblico B031m, denominata «Sass del Mul - Serauta». 
In ballo c’è la determinazione del Dirigente numero  19 del 26 aprile scorso, con la quale è stata negata alla società veneta la concessione. Faccenda che risale a molti anni prima quando la società Funivie Tofana e Marmolada S.p.a. (ora «Marmolada S.r.l.»)  aveva presentato la domanda il 5 settembre 2007 per realizzare «una funivia bifune va e vieni in località Marmolada, nel Comune di Canazei». Il 12 settembre 2007 - dieci anni fa - il Servizio Impianti a Fune aveva sospeso l’iter istruttorio in attesa dell’esito della valutazione d’incidenza sull’intervento, invitando inoltre la società a perfezionare l’istanza di concessione.
In mezzo, è successo di tutto: innanzitutto le disposizioni portate dall’art. 28 comma 5 delle norme di attuazione del Piano urbanistico del 2008 a favore dell«integrità strutturale del ghiacciaio». Poi la delibera 2415, del dicembre 2015, con il «programma degli interventi di manutenzione e razionalizzazione degli impianti delle
strutture esistenti per l’area della Marmolada», subordinando, tra l’altro, la realizzazione dei nuovi interventi alla sottoscrizione di un accordo di programma tra la Provincia di Trento e la Regione Veneto. Mai realizzato.
Fu poi la sentenza del Tar 62/2017, che ha accolto parzialmente un ricorso proposto dalla società Marmolada S.r.l., a dichiarare l’obbligo della Provincia di provvedere su una precedente istanza che la Società aveva presentato in data 30 dicembre 2015, per il rilascio della concessione de quo.  Fino al definitvo «no» della provincia di Trento nel febbraio 2017 (supportata dal «no» del Comune di Canazei), dichiarando che la stazione d iarrivo del nuovo impianto sarebbe tutta in territorio trentino, e priva di autorizzazioni urbanistiche.
La «Marmolada srl» ora va al Tar, e la provincia resiste. Di accordo, neanche a parlarne.

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