Cavalese, ladri di legname

Il legname - pregiati tronchi di cirmolo provenienti dal bosco comunale in località Foss - era accatastato nel piazzale al Lavazé, in attesa di essere venduto all’asta. Ma i ladri non ci hanno pensato due volte e, approfittando del fatto che ancora non c’era molto movimento al passo, hanno agito indisturbati. Certo non erano degli sprovveduti, in quanto per caricare i circa dieci metri cubi di tronchi da 4 metri che sono spariti nei giorni scorsi, si sono dovuti servire di un camion adatto per i trasporti forestali e attrezzato con una gru a braccio semovente.

«Non era mai accaduto prima - dice sconsolato il sindaco di Cavalese, Silvano Welponer -, i ladri sono andati a colpo sicuro rivolgendo la loro attenzione alla catasta più piccola, ma di legname di pregio, selezionato in maniera certosina, che all’asta avrebbe spuntato il prezzo più alto, fra i 770 e gli 800 euro al metro cubo». È stato il custode forestale, impegnato in un controllo ad accorgersi della sparizione del pregiato cirmolo, richiesto in modo particolare per le sculture.

L’asta poi è stata fatta, ed è stata un’asta molto consistente con alcune centinaia di metri cubi in vendita: non solo cirmolo, ma anche abete rosso adatto per lavori di falegnameria e tavolame. «L’asta è andata molto bene, tutti i lotti sono stati venduti a prezzi molto buoni: siamo soddisfatti - conferma il sindaco -. Ma devo ringraziare il distretto forestale e i custodi anche dei paesi limitrofi che si sono messi a disposizione per sorvegliare, a turno, il legname già venduto e ancora in attesa di essere ritirato».

Il furto è stato denunciato ai carabinieri, ma la speranza di recuperare il cirmolo superselezionato sono praticamente nulle. «Sicuramente il giorno dopo era già in segheria e già tagliato - osserva amaro Welponer -. Dispiace perché non c’è più sicurezza su nulla. Prima di fare il sindaco sono stato responsabile dell’Ufficio foreste e in quindici anni non è mai accaduto niente di simile. Adesso dovremo trovare una soluzione: potremmo fare come per la sorveglianza dell’orso e mettere delle trappole fotografiche per scoraggiare i malintenzionati. In qualche modo provvederemo perché chiunque può farla franca».

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