Chiara Avanzo: «A Stava nessuna fatalità. La colpa è interamente dell'uomo»

«Quella di Stava è stata una tragedia, ma non una fatalità. Vi sono state precise responsabilità e la colpa è interamente dell'uomo. Come amministratori e politici, abbiamo un ruolo fondamentale nella gestione del territorio e quanto avvenuto a Stava ha dimostrato quanto questo non debba mai venire meno». Così la presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige-Suedtirol, Chiara Avanzo, all'inaugurazione del percorso espositivo-didattico, avvenuta a Palazzo Montecitorio, a Roma, in Sala Aldo Moro, in occasione della "Giornata nazionale in memoria delle Vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell'uomo", che ogni anno, il 9 ottobre, ricorrenza del disastro del Vajont, ricorda tutte le vittime delle tragedie provocate dall'intervento negligente dell'uomo.

Era il 19 luglio del 1985 quando l'abitato di Stava, nelle Alpi orientali, in Trentino, venne cancellato dal fango, che distrusse l'abitato di Stava e parte di quello di Tesero, dopo il crollo della discarica di miniera costituita da due bacini sovrapposti, realizzati per la decantazione e lo stoccaggio dei residuati dalla lavorazione della fluorite, nell'impianto di arricchimento nel comune di Tesero.

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