La Provincia: ok al «Piano baite»: c'è un manuale per trasformarle

La variante al piano regolatore di Vigo di Fassa, meglio conosciuta come «Piano baite», varata dal Comune il 1° aprile 2014, è stata approvata dalla giunta provinciale in via definitiva con le modifiche richieste e condivise dal Comune, contenute nella valutazione del Servizio urbanistica e tutela del paesaggio. Obiettivo della variante è la salvaguardia di un grande patrimonio edilizio sul territorio montano che, persa la sua funzione originaria, rischiava di andare perduto, assieme al contesto paesaggistico circostante. Ora gli edifici si possono trasformare in residenze ordinarie non continuative, senza diritto per chi le abita di avere i normali servizi, ma prevedendo solamente interventi minimali, strettamente necessari, senza stravolgere le tipologie ed i contenuti degli edifici e con il cambio della loro destinazione d'uso. Le tipologie costruttive censite sul territorio riguardano la «tieja» (piccolo fienile di un tempo), con basamento in legno o in pietra, il «tabià da mont» (il baito classico), in legno, legno e muratura, solo muratura, con capriate, la «ciaja da mont» (con stalla e abitazione, una volta utilizzata per l'alpeggio). Dopo il censimento, è stato predisposto uno specifico manuale di intervento, sulla base delle nuove funzioni e del nuovo utilizzo, con la conservazione delle articolazioni volumetriche originarie. I proprietari interessati dovranno sottoscrivere un'apposita convenzione con il Comune, che impone anche il mantenimento del contesto ambientale, pur senza escludere possibili finalità di ordine turistico.

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