L'avvocato minacciato Nella busta un proiettile

Ha trovato la minaccia tra la posta, in una busta chiusa nella quale era stato infilato un foglio con la scritta: «Il prossimo». La busta era chiusa, non affrancata, con l'indirizzo scritto al computer. Dentro un proiettile avvolto in quelle protezioni di plastica che vengono usate come imballaggi.

Vittima della minaccia un'avvocata della valle di Fassa che per l'episodio ha sporto denuncia nei giorni scorsi ai carabinieri.
«Ho trovato la busta della bussola delle lettere e pensavo si trattasse di normale corrispondenza. Non era affrancata e quindi qualcuno l'ha recapitata personalmente nella bussola delle lettere. Quando l'ho trovata sono rimasta abbastanza sconcertata ma non ho dato troppo peso alla cosa. Era metà gennaio e ho infilato tutto in un cassetto. La settimana scorsa, però, ho pensato che era opportuno presentare denuncia».

L'avvocata a cui il proiettile è stato recapitato non ha alcun sospetto. «Sinceramente non ho idea. Non c'è nessuno che possa avercela in questo modo con me. È stato un fulmine a cielo sereno. Non ho avuto problemi con clienti e nemmeno con qualche controparte. Davvero non ho idea e non mi viene in mente niente». 

Anche i carabinieri di Canazei, quando la professionista si è rivolta a loro per formalizzare la denuncia, hanno cercato di capire chi potesse avercela con la donna, chi potesse serbare tanto rancore con l'avvocatessa, ma per il momento non ci sono sospettati.

Resta naturalmente sconcerto per un gesto così brutto al quale la donna cerca però di non dare troppo peso. «Non ho paura per me, anche se ovviamente, avendo figli, non posso rimanere indifferente a una simile minaccia. Il gesto mi sembra comunque assurdo e penso più ad uno scherzo di cattivissimo gusto che ad una reale minaccia anche perché, a distanza di un mese, nessuno si è più fatto vivo».

Di simili minacce sono solitamente vittime avvocati che difendono personaggi mafiosi o di un certo calibro. Tra gli esempi la busta con proiettili fatta recapitare agli avvocati di Berlusconi Ghedini e Longo lo scorso anno, o quello inviata ad uno degli avvocati della parte civile contro gli imputati No Tav.

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