La segheria di Ziano chiude in forte deficit

Con una relazione ampia, dettagliata, completa, il regolano di Predazzo e vicescario della Magnifica Comunità di Fiemme  Giacomo Boninsegna , accompagnato da tutto il Consiglio di Regola, si è presentato mercoledì, in municipio, ad una sessantina di «vicini» del paese, convenuti per l'assemblea annuale

di Mario Felicetti

Con una relazione ampia, dettagliata, completa, il regolano di Predazzo e vicescario della Magnifica Comunità di Fiemme  Giacomo Boninsegna , accompagnato da tutto il Consiglio di Regola, si è presentato mercoledì, in municipio, ad una sessantina di «vicini» del paese, convenuti per l'assemblea annuale.
Boninsegna ha parlato di tutti i problemi che in questo momento interessano (e molto spesso assillano) l'ente storico della valle, senza nascondere cifre, dati e considerazioni, spesso amare ma comunque giustificate da una situazione che, sotto molti profili, è sicuramente preoccupante.
A partire dalla situazione della segheria di Ziano che, anche nel 2013, ha chiuso con un forte deficit, superiore ai 250.000 euro, dopo che, nell'anno precedente, sembrava che il barometro volgesse finalmente al bello. «Certamente» ha commentato il vicescario «la crisi economica non ha agevolato, anzi. Si è anche parlato di cedere l'azienda ad un imprenditore locale, ma al termine delle trattative, lunghe ed approfondite, le condizioni chieste dalla Magnifica sono state ritenute troppo onerose dal privato, che a sua volta ha avanzato delle richieste che avrebbero vincolato l'Azienda agricola forestale per un periodo troppo lungo, tra l'altro con pesanti tagli sull'occupazione e sulla busta paga delle maestranze». Nel 2013, le vendite complessive ammontano a poco più di 6 milioni di euro (un po' meno del 2012), mentre sono aumentati i costi, le vendite di tavolame sono diminuite di circa 900 metri cubi e quelle dei semilavorati son rimaste pressoché invariate sia in termini di quantità che di prezzo medio.
Il consiglio di amministrazione è scaduto e non si è più dichiarato disponibile al rinnovo, dopo un lavoro di alcuni anni molto duro e portato avanti in forma del tutto gratuita. Il Comun Generale, su proposta del Consiglio dei Regolani, ha quindi deciso di nominare amministratore unico il dottor  Stefano Cattoi , affiancandolo con una commissione ristretta di regolani, composta dallo scario  Giuseppe Zorzi , dal vicescario e dal regolano di Cavalese  Giuseppe Fontanazzi . «Il suo compito a breve termine» ha precisato Boninsegna «è quello di analizzare settore per settore l'andamento dell'azienda, capirne i punti critici, tagliare eventuali lavorazioni in perdita e studiare nuove strategie. E comunque» ha aggiunto «miracoli non sono possibili. Il piano industriale fatto a suo tempo ha fatto acqua da tutte le parti, anche se qualcuno cerca di accusare gli attuali amministratori della pesante situazione odierna».
Boninsegna ha poi analizzato la situazione dell'Azienda agricola forestale (vendite nel 2013 pari a poco più di 3 milioni di euro, con un avanzo finale di 250.000 e con il problema legato ormai da anni al prezzo «politico» di 81 euro al metro cubo praticato a favore della segheria, mentre quello medio di mercato è di 98 euro) e quella dell'Azienda immobiliare (utile previsto di 150.000 euro dalle varie affittanze), illustrando inoltre i numerosi interventi effettuati nel territorio della Regola, sulle infrastrutture, sul patrimonio edilizio e sulle baite. Qualche accenno al Palazzo (13.000 visitatori l'anno scorso), allo statuto (con le modifiche approvate dal Consiglio dei regolani e poi arenatesi in Comun Generale), alla pesca ed al Parco di Paneveggio. Infine i problemi più grossi del 2014 (anno elettorale, con elezioni in dicembre): statuto, rete delle riserve, la centralina di Valmaggiore, la segheria ed il personale. Numerosi gli interventi al dibattito.

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