Autonomia per Belluno: confronto a Roma con il Pd Il Bard: Provincia montana come città metropolitane

La questione istituzionale bellunese è stata al centro ieri di un faccia a faccia, a Roma, l’8 marzo, tra le delegazioni del Pd nazionale e locae, da un lato, e il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti.

Sul tavolo, favorito anche dall'iniziativa di Lorenzo Dellai, innanzitutto figurava l’intesa sottoscritta l’anno scorso prima delle regionali venete, con il Bard in campo per la candidata di centrosinistra in cambio dell’impegno del Pd di portare in Parlamento e arrivare all’approvazione in tempi rapidi di una norma che restituisca almeno l’elettività alla Provincia, persa con la contestata riforma Delrio.

Elettività che è considerata un passo necessario nella costruzione di una forma di autonomia alpina per Belluno, peraltro già prevista dallo Statuto e dalla legge del Veneto ma non attuata da Venezia.

Ribadita, perciò, nel confronto romano, anche la necessità di un intervento legislativo organico a livello statale per avviare l’iter verso la realizzazione di un regime istituzionale differenziato, in grado di rispondere alle esigenze particolari di governabilità di un complesso territorio dolomitico, oggi minoranza di montagna al confine austriaco, in una regione di pianura e di mare come il Veneto.

Nell'ottica di un riassetto istituzionale concreto, il Bard ha chiesto che vengano equiparate alle città metropolitane le Province interamente montane e confinanti con l’estero, come appunto Belluno ma anche Sondrio. Inoltre, sul fronte delle risorse finanziarie necessarie a garantire i servizi e altre attività per il territorio, gli autonomisti bellunesi chiedono «che la nuova Provincia (o Comunità dolomitica o come la vorremo chiamare) si trattenga l’intero gettito derivante dal demanio idrico, elettrico e dal bollo auto».

Sullo sfondo, con un primo trasferimento di Comuni referendari all’ordine del giorno (Sappada da Belluno al Friuli di cui discuterà a giorni l’aula di Montecitorio), appare sempre più urgente la necessità di un’iniziativa legislativa nazionale che assicuri alle Province interamente montane un quadro normativo solido in termini di autogoverno, svincolandole dalle dinamiche di subalternità alla volonta delle Regioni.

Fra i garanti dell'intesa sul destino della Provincia di Belulno figurano anche altri parlamentari eletti in Trentino Alto Adige, nonché l'europarlamentare Svp Herbert Dorfmann, che nel 2014 ha ottenuto anche il sostegno del Bard che ha portato la Stella alpina a sfiorare il 10% nella vicina area dolomitica, con oltre seimila preferenze per il candidato di Bressanone, che fra l'altro è l'unico rappresentante a Strasburgo dell'intera Euregio.

Il Pd bellunese riporta  in Fb le dichiarazioni soddisfatte del segretario organizzativo Francesco Buzzatti: «Il disegno di legge per l’elettività della Provincia di Belluno è entrato nel calendario della Prima commissione (affari costituzionali) alla Camera dove sarà discusso nelle prossime settimane. Il Pd è un partito autenticamente federalista. Colgo positivamente, in questo senso, l’avanzamento della proposta di legge depositata alla Camera e, ancor di più, le azioni concrete avviate dal governo per aumentare la competitività dei territori demograficamente deboli come il nostro.

Il potenziamento della ferrovia, la messa in sicurezza delle strade e della viabilità anche in vista dei mondiali di sci del 2021, lo sviluppo delle infrastrutture digitali con un imminente investimento nel Bellunese, sono solo alcune delle azioni inserite dal Pd e dal governo nazionale nell’agenda politica per il nostro territorio. La determinazione e la serietà dimostrate anche oggi dal vice segretario Guerini indicano chiaramente che la tendenza è stata invertita. Oggi sulla montagna e sul Bellunese il governo investe.

Ringraziamo gli esponenti del Bard per essere costantemente al fianco del Pd in questa fondamentale battaglia per il nostro territorio».


 

ECCO I COMUNICATI DIFFUSI DA BARD E PD DOPO L’INCONTRO ROMANO

Un incontro “lungo e cordiale”, con nessun risultato immediato, ma con precise richieste avanzate ai vertici nazionali da parte degli autonomisti bellunesi: timidi passi in avanti al termine del vertice romano tra i firmatari dell’accordo per il ripristino dell’elettività della Provincia di Belluno.
“Il vicesegretario del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, ha subito capito l’importanza per il Bellunese di questo passo, – commenta Andrea Bona, a Roma in rappresentanza del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti – ma ancora una volta non ci sono state date risposte concrete”.
Al tavolo, chiesto dal Bard e ottenuto grazie all’impegno di Lorenzo Dellai (assente per problemi personali), la richiesta del movimento autonomista è stata chiara: i patti siglati ormai 10 mesi fa devono trovare attuazione al più presto. “Non ci interessano i tempi e le strategie romane, – continua Bona – trovino un modo per rispettare gli accordi firmati”.
Proprio attorno alla modalità di approvazione dell’accordo si sono concentrati i ragionamenti: “Una delle soluzioni messe sul piatto è quella legata alla legge elettorale e di costituzione delle città metropolitane, che dal prossimo anno dovrebbero entrare regolarmente in attività. – spiega Bona – Le città metropolitane, così come le province, con la legge Delrio diventerebbero enti di secondo grado, ma tramite il loro statuto possono essere “riconvertite” in realtà elettive; questo può accadere però solo in presenza di una legge elettorale approvata dallo Stato. In questo caso, si potrebbe allargare questa possibilità anche alle province interamente montane confinanti con stati esteri, portando così finalmente al rispetto dell’accordo”.
Ma sul tavolo il Bard non ha portato solo la richiesta dell’elettività: “Per governare, servono risorse. Per questo – spiega Bona – abbiamo chiesto che la nuova Provincia (o Comunità dolomitica o come la vorremo chiamare) si trattenga l’intero gettito derivante dal demanio idrico, elettrico e dal bollo auto”.
Le prossime settimane si annunciano quindi impegnative per il Governo, ma anche per il movimento Bard: “Non intendiamo abbassare la guardia dopo questo incontro. – conclude Bona – Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione, a partire dalla discussione in aula del caso Sappada, prevista per la prossima settimana. In questo vertice, Guerini ha dimostrato di essere “sul pezzo”: per questo, se entro poche settimane non avremo aggiornamenti positivi sull’iter dell’accordo, torneremo a chiedere direttamente a lui un nuovo appuntamento al Nazareno”.

Bard – Belluno autonoma Regione Dolomiti


Il comunicato del Pd bellunese

I vertici del Pd bellunese hanno incontrato oggi pomeriggio a Roma il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, per conoscere il percorso della proposta di legge che prevede l’elettività dell’ente Provincia.

Il disegno di legge è entrato nel calendario della I commissione (affari costituzionali) alla Camera dove sarà discusso nelle prossime settimane. “Il Pd è un partito autenticamente federalista”, afferma al termine della riunione il segretario organizzativo Francesco Buzzatti. “Colgo positivamente, in questo senso, l’avanzamento della proposta di legge depositata alla Camera e, ancor di più, le azioni concrete avviate dal governo Renzi per aumentare la competitività dei territori demograficamente deboli come il nostro”.

L’attenzione del Pd nazionale si esprime con le azioni del governo. Il grande tema della ferrovia e del suo potenziamento, la messa in sicurezza delle strade e della viabilità anche in considerazione dei mondiali di sci del 2021, lo sviluppo delle infrastrutture digitali con un imminente investimento nel Bellunese, sono solo alcune delle azioni inserite dal Pd e dal governo nazionale nell’agenda politica per il nostro territorio.

Il vice segretario Guerini ha assicurato la prosecuzione di questo percorso, certo difficile, ma l’unico capace di fornire un governo efficace per la montagna. La legge Delrio ha già riconosciuto alle province interamente montane (Belluno, Sondrio e Verbania) un grado maggiore di specificità rispetto alle altre. Potenziando forme di governo innovative o equiparando le province speciali montane alle Città metropolitane è una delle possibilità che il Pd sta esplorando.

Il Pd bellunese è sempre stato a favore di una provincia forte e autorevole, anche attraverso forme di governo del territorio innovative e che prevedano l’elettività come ribadito dal documento congressuale del 2012 e dall’ultima assemblea di poche settimane fa.

Alla riunione di Roma hanno partecipato anche esponenti del Bard, movimento che da tempo ha intrapreso un percorso di valorizzazione della specificità bellunese insieme al Pd.

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