"Non decidono i sindaci ma l'assemblea"

Non sono affatto contenti del «Piano Marshall» per le ciclabili messo in campo dalla Comunità di valle e dai sindaci dell’Alto Garda e Ledro. Angioletta Maino ed Ezio Viglietti, consiglieri di opposizione in Comunità, con una lettera aperta al presidente della stessa, Mauro Malfer, e al presidente della conferenza dei sindaci, Tarcisio Michelotti scrivono: «Apprendiamo dalla stampa che l’ultima Conferenza dei sindaci avrebbe preso la decisione di approvare un “Piano Marshall” da attuare sulla rete delle piste ciclopedonali e viabilità altogardesane, utilizzando le risorse del Fondo strategico e gli avanzi di amministrazione (412.000 euro) per un importo complessivo di 2.356.000 euro. Riteniamo che tale modo di procedere sia estremamente scorretto sia nel metodo che nel merito. La Conferenza dei sindaci - spiegano Viglietti e Maino - non può prendere tali decisioni in quanto ha funzioni consultive e non decisionali. Pertanto la Conferenza può esprimere solo pareri come è stabilito nell’art. 57 dello Statuto, recentemente approvato. La competenza a prendere tali decisioni è del Consiglio, essendo le opere di un importo superiore a un milione di euro come stabilito dall’art. 9 lettera i) dello Statuto della Comunità. Le decisioni dovrebbero essere prese dal Consiglio dopo la conclusione dei processi partecipativi riguardanti il Piano stralcio della mobilità sostenibile e del Piano territoriale della Comunità. Finora tali processi hanno visto la scarsa partecipazione della cittadinanza (circa 10 persone) perché svolti in periodo di ferie oppure non ancora richiesti».
Maino e Viglietti chiariscono che il loro gruppo già nel 2015 con lettera protocollata, «sollecitava il potenziamento e il completamento della rete delle infrastrutture delle piste ciclopedonali e dei servizi connessi».
Chiedono dunque la convocazione urgente del Consiglio della Comunità  per discutere di tutte queste tematiche precisando inoltre che il gruppo non condivide assolutamente la realizzazione della rotatoria nei pressi del Circolo Vela di Torbole, «in quanto riteniamo che questo sia un intervento spot di dubbia efficacia in mancanza di una visione strategica».

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