Viabilità nell'Alto Garda, il «tram-treno», la soluzione

«La mobilità sostenibile è possibile» è quanto affermano Wwf Trentino, Italia nostra, Comitato per lo sviluppo sostenibile e Comitato di tutela dell'olivaia in una lettera aperta alla Comunità di Valle Alto Garda e Ledro. L'ente presieduto da Salvador Valandro (Pd), infatti, sta predisponento il Piano territoriale (Ptc, Piano Territoriale Di Comunità) che servirà a delineare il futuro del territorio. 

Recentemente la Comunità ha pubblicato le risposte a tutte le osservazioni al Documento preliminare del Piano territoriale, comprese quelle delle associazioni ambientaliste. Alcune proposte sono state accolte, altre parzialmente o totalmente non accolte.

«Le associazioni ambientaliste nelle loro osservazioni - scrivono Wwf, Italia nostra, Comitato per lo sviluppo sostenibile e Comitato di tutela dell'olivaia - hanno proposto un sistema di mobilità sostenibile nell'Alto Garda e Ledro che, per rispondere alla domanda in modo efficiente ed efficace, ha caratteristiche di accessibilità, capillarità, multimodalità e intermodalità, necessarie per trasferire una parte dei viaggi dalla motorizzazione privata (che attualmente, solo per motivi di lavoro, raggiunge il 74%) al trasporto pubblico locale e mobilità dolce (bici, pedoni) e alternativa (car e bike sharing, car pooling etc.)». 

Nella proposta delle associazioni ambientaliste «tale sistema ha come "ossatura principale" il sistema "tram treno" che permetterebbe, nelle tratte di Torbole, Arco e Riva, di entrare capillarmente nel tessuto urbano e avere fermate in prossimità dei punti generatori/attrattori di traffico quali scuole, quartieri ad alta densità abitativa, alberghi, strutture ospedaliere, uffici comunali e altri».

Wwf, Italia nostra, Comitato per lo sviluppo sostenibile e Comitato di tutela dell'olivaia insistono: «Il sistema "tram treno" è stato realizzato in vari Paesi europei e nel mondo con ottimi risultati in termini di riequilibrio modale. Tale soluzione è stata bocciata dalla Comunità di Valle ritenendola "poco sostenibile, economicamente e ambientalmente, poco flessibile e poco integrabile con le altre forme di trasporto" adducendo difficoltà di carattere tecnico già brillantemente risolte, in altri contesti, con soluzioni "intelligenti e lungimiranti" dal punto di vista progettuale. Esistono numerosi esempi (Germania, Paesi Bassi, Giappone, oltre a numerosi studi in atto in Italia) di soluzioni in grado di superare le difficoltà di inserimento nel tessuto urbano. L'adozione del sistema "tram treno" non richiederebbe, nelle tratte urbane, la realizzazione di nuove infrastrutture ma l'utilizzo delle strade esistenti.».

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