«L'Alto Adige è l'emblema dell'ideale europeo»

"Lo statuto d'autonomia dell'Alto Adige è un autentico modello di civiltà. Oggi celebriamo la capacità di due Paesi di superare le divisioni". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che assieme al suo omologo austriaco Alexander Van der Bellen ha partecipato a Merano, nella splendida sala liberty del Kursaal, alle celebrazioni per i 25 anni della chiusura della vertenza altoatesina davanti alle Nazione unite. "Mai più violenza e odio, ma apertura, rispetto e dialogo", ha detto il presidente, ricordando la storica data dell'11 giugno 1992, quando il ministro degli esteri austriaco Alois Mock consegnò la nota diplomatica che poneva ufficialmente fine alla vertenza altoatesina all'allora ambasciatore italiano a Vienna Alessandro Quaroni, oggi presente in sala. Mattarella ha ricordato Mock, scomparso pochi giorni fa, come "uomo di pace" e "figura di primo piano nella vita politica nazionale e internazionale". Il presidente ha poi sottolineato che "l'Italia ha tenuto fermo lo sguardo sul principio della tutela della popolazione locale e dell'integrazione europea". "Questa terra - ha aggiunto - ha trovato nello statuto d'autonomia una cornice per guardare con fiducia al futuro".

Il presidente ha, infine, citato i 150 anni della ferrovia del Brennero, che ricorre quest'anno, e l'attuale costruzione del tunnel del Brennero, "progetto che unisce e rafforza la libera circolazione in Europa". Anche il presidente austriaco Van der Bellen ha toccato nel suo discorso il tema del confine del Brennero, che Schengen "ha reso meno tangibile". In riferimento ai possibili controlli di frontiera Van der Bellen ha detto di "comprendere le preoccupazioni", assicurando "una particolare sensibilità", essendo tirolese. Si è detto soddisfatto che "grazie alla buona collaborazione e ai rapporti di buon vicinato" i controlli non sono stati ancora avviati. "L'Alto Adige non è un problema per l'Italia e l'Austria, ma questa terra particolare ci unisce ulteriormente", ha voluto ribadire il presidente austriaco, ricordando "l'impegno comune per garantire il meglio per questa piccola Europa in Europa".

Il governatore altoatesino Arno Kompatscher ha evidenziato che la presenza dei due presidenti a Merano testimonia l'importanza dell'anniversario. "L'Alto Adige come Heimat di un insieme di diversità culturali - ha detto - può essere emblema dell'ideale europeo". Il governatore ha ricordato "il lungo e faticoso percorso dell'autonomia altoatesina", ma anche i successi che hanno portato l'Alto Adige a trasformarsi da "povera regione alpina a terra di benessere" e a "contribuente netto per l'Italia".

Dopo il rifiuto degli Schuetzen, l'inno di Mameli è stato suonato dall'orchestra giovanile altoatesina, mentre un coro ha cantato l'inno alla gioia in tedesco, italiano e ladino. Davanti al Kursaal, tra i numerosi cittadini e turisti, c'era anche un gruppo di attivisti no vax, che con lo slogan "libertà di scelta" ha manifestato contro l'obbligo di vaccinazione, mentre il movimento giovanile della Suedtiroler Freiheit, il partito di Eva Klotz, si è presentato sulle passeggiate del Passirio con palloncini neri in segno di lutto per la divisione del Tirolo antico. 

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