Il delitto del Rienza L'ombra del serial Killer

La mattina del 10 agosto 1998 sulla riva del fiume Rienza, in Alto Adige, fu trovato il corpo senza vita della giovane austriaca Ulrike Reistenhofer.

La diciottenne, che dopo un rave party a Zurigo stava tornando in autostop a Graz, fu uccisa a colpi di pietra. Nonostante serrate indagini, l’assassino rimase senza nome. Ora, a 19 anni di distanza, la svolta potrebbe arrivare dagli inquirenti di Oltrebrennero, che si stanno occupando di due delitti simili in Austria e in Germania.

Nei giorni scorsi investigatori austriaci e tedeschi sono infatti venuti a Bolzano per prendere in consegna i campioni di Dna dell’assassino trovati sulla vittima, per compararli con i loro casi. Nel 2014, infatti, è stata uccisa a Kufstein in Tirolo la ventenne Lucile Klobut e nel 2016 a Endigen in Germania la 27enne Caroline Gruber. Entrambe sono state assassinate a colpi di spranga dalla stessa persona, come ha confermato il confronto del materiale biologico di un uomo trovato sulle due salme.

Secondo gli inquirenti, il serial killer potrebbe essere un camionista. L’arma del delitto è infatti un tubo di ferro, usato per la manutenzione dei tir. Come negli altri due casi, anche il cadavere di Reistenhofer fu trovato lungo una rotta di transito di tir. L’esito del confronto del Dna è atteso a breve. Poi si saprà, se si tratta davvero di un serial killer che colpisce a molti anni e a molti chilometri di distanza, ovvero a 600 e a 200 chilometri dalla val Pusteria, dove fu uccisa la giovane Ulrike.

La tecnica sembra comunque la stessa: tutte le tre ragazze sono state massacrate con un oggetto pesante e tutti i tre delitti sono stati commessi di domenica. La polizia tedesca ha anche diffuso l’identikit dell’assassino, che mostra un uomo tra i 50 e 55 anni, alto circa 1 metro e 80, capelli scuri di media lunghezza e occhiali.

Sulla via del ritorno da Zurigo verso casa, Ulrike si era fermata a Innsbruck dove probabilmente aveva perso una coincidenza per Graz, proseguendo perciò il viaggio in autostop. La val Pusteria, dove fu trovata la salma, è proprio sulla strada che porta verso l’Austria meridionale. Il caso Reistenhofer rischiava di finire per sempre negli archivi della procura di Bolzano. Solo nel 2012, grazie ai passi da giganti fatti nel frattempo dalla ricerca, sui vestiti della vittima sono state trovate tracce di pelle e dunque del Dna dell’assassino. In questi anni alcuni sospettati, tra loro un ferroviere e un camionista, sono stati scagionati. Ora però la svolta potrebbe essere vicina.

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