Caso Serodoli, la Comunità delle Giudicarie reagisce

La presidente Patrizia Ballardini e l'assessore Luigi Olivieri replicano alle critiche degli ultimi giorni. "Oggi siamo in una fase di indirizzo e il Piano non esiste ancora. Nessun ampliamento dell’area sciabile in zona Serodoli previsto nell’Accordo per il PTC. Nessun riferimento al Bacino Montagnoli nell’Accordo". 

I vertici della Comunità delle Giudicarie prendono posizione contro l'opposizione delle associazioni ambientaliste (ma non solo) sul possibile ampliamento delle area sciabili nella zona di Serodoli.

A spiegare la scelta della CdG questa mattina in conferenza stampa sono stati la presidente Patrizia Ballardini e l'assessore Luigi Olivieri.
"Oggi siamo solo in una fase preliminare - hanno spiegato i vertici della Comunità - che ha portato alla costruzione di criteri ed indirizzi, frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto i portatori di interesse del territorio. Va evidenziato come il processo per la realizzazione del Piano Territoriale per la Comunità delle Giudicarie si trovi quindi ancora in una fase preliminare, dedicata, a partire anche dai contributi propositivi forniti dei vari portatori di interesse, alla definizione dei criteri e degli indirizzi generali per la formazione del Piano medesimo. In alcun modo, si può quindi oggi parlare di scelte definitive e di interventi “inseriti nel Piano Territoriale”.
Ribadiamo, come in questa fase iniziale che porterà all’adozione del Piano Territoriale, è importante sottolineare l’impegno della Comunità, dei Comuni e del PNAB per la salvaguardia del  territorio e dell’ambiente che sono un patrimonio essenziale per la nostra popolazione".
La Comunità delle Giudicarie si è fatta carico, secondo Ballardini, innanzitutto  di recepire un’istanza emersa dal percorso partecipativo di costruzione del Documento Preliminare/Criteri ed indirizzi per il PTC. E' stato anche condotto un approfondimento alla luce di quanto previsto dal PUP, che demanda alla Comunità la verifica rispetto ad un potenziale ampliamento in area Serodoli. "Va correttamente rappresentato - è il pensiero del vertice della Comunità - come il PUP abbia espressamente previsto “considerato che la delicatezza ambientale dell'area di Madonna di Campiglio (si pensi all'incontestabile pregio ambientale e forestale rispettivamente della Val Gelada e della zona di Malga Darè) non consente di individuare ipotesi ulteriori di piste significative, qualunque altra esigenza di nuove piste (come ad esempio quella proposta in località Serodoli) fuoriesce dalle priorità strategiche della Provincia e si configura come progetto locale di ampliamento del demanio sciabile, che andrà approfondita negli strumenti pianificatori territoriali".
Alla luce di questo, la Comunità, nei ‘Criteri ed indirizzi per il PTC’ ha previsto un’area di studio in zona Serodoli ove condurre approfondimenti di tipo ambientale, economico e sociale, tramite professionista terzo specializzato. Per l’area di Serodoli nei predetti indirizzi e criteri è stata prevista “un’area di studio che sarà sottoposta a valutazioni ambientali, socio-economiche e strategiche. Solo se l’esito sarà positivo, potrà essere valutato l’inserimento nel PTC o suo stralcio (ex L.P. n. 25, 27 dicembre 2012) come ampliamento del demanio sciabile di Madonna di Campiglio e quindi del comprensorio sciistico Pinzolo – Madonna di Campiglio – Marilleva.”
All’esito del lavoro di approfondimento si valuterà  la potenziale opportunità di ampliamento, oppure si accantonerà quella che è stata sempre e solo una ipotesi.
Con riferimento al Bacino Montagnoli, che nell’ultimo comunicato di M5S viene indicato come scempio ambientale promosso dalla Comunità delle Giudicarie, ancora i vertici della Comunità delle Giudicarie ribattono che <non c’entra nulla in tutto il percorso che ha portato a questa scelta e nei criteri ed indirizzi per il PTC non vi è alcun riferimento a questo intervento. Quindi il bacino di Montagnoli non ha alcuna attinenza con il Piano Territoriale".
"Spiace constatare - è la conclusione di Ballardini e Olivieri - che, rispetto a tutti gli elementi di valore, anche e soprattutto rispetto ad uno sviluppo più sostenibile del territorio, il dibattito si sia concentrato su elementi che in quanto a scelte pianificatorie non esistono.
"Sottolineo - aggiunge Ballardini - come ho già avuto modo di fare anche in un passato recente, il pieno rispetto per le opinioni espresse da più parti. Chiedo però che la Comunità delle Giudicarie ed i suoi amministratori vengano valutati rispetto al metodo ed ai contenuti effettivi che saranno nel Piano Territoriale e non in base a sommari processi alle intenzioni. In coerenza con questo, confermo peraltro, come fatto sin qui, la piena disponibilità a confrontarci con chi porti contributi, idee e proposte costruttive in questo importante processo in corso in Giudicarie".
 

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