Le slot machine possono stare  davanti alle chiese e ai parchi

Le sale giochi? Davanti a chiese e parchi pubblici vanno bene. Lo dice il Tar che, per quanto riguarda la «location», ha accolto il ricorso di Confcommercio, Lottomatica ed Euromatic. I giudici amministrativi ritengono sacrosante le pretese dei Comuni ma elencano i luoghi che non si possono considerare sensibili: chiese, parchi pubblici, ospedali, poliambulatori, municip

di Nicola Guarnieri - NO

slotROTALIANA - Le sale giochi? Davanti a chiese e parchi pubblici vanno bene. Lo dice il Tar che, per quanto riguarda la «location», ha accolto il ricorso di Confcommercio, Lottomatica ed Euromatic. I giudici amministrativi ritengono sacrosante le pretese dei Comuni ma elencano i luoghi che non si possono considerare sensibili: chiese, parchi pubblici, ospedali, poliambulatori, municipi.

 

Questa puntualizzazione è importate perché le varie giunte comunali, in nome della ludopatia, stanno mettendo paletti sull'apertura di locali che ospitano slot machine o videolottery, gioco d'azzardo legalizzato. E le società, che foraggiano Stato e Provincia con 14 miliardi e 11 milioni di euro, ad ogni divieto provano a giocare la carta del Tar. E adesso i magistrati trentini qualche paletto l'hanno messo, pur rigettando il grosso dei ricorsi su nuove aperture a Mezzolombardo e Mezzocorona.

 

Il punto principale è proprio la definizione di luoghi sensibili, troppo discrezionale per i Comuni. I giudici ricordano che sono a rischio ludopatia posti frequentati esclusivamente da persone a rischio come i minorenni. Vanno bene le scuole, quindi, ma non altri centri di aggregazione eterogenei. Come, appunto, le chiese, i parchi e gli ambulatori medici. «Il Tar dice che va considerata la frequentazione differenziata e non esclusiva. - commenta l'avvocato Michele Busetti - Le chiese e i parchi sono accessibili a tutti e non sono a rischio. Si continua a parlare di gioco come fosse illegale. E il fumo e l'alcol?». N. G. 

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