Nave San Rocco,  negata la Sala del Regno

«Sono stupito e alquanto scettico circa la possibilità di creare una sala destinata al culto dei Testimoni di Geova in paese. Pur rispettando qualsiasi credo religioso, sono convinto che tale eventualità creerebbe al paese notevoli disagi sia dal punto di vista logistico che culturale». Parola del sindaco Ugo GarzettiI tuoi commenti

di Lucia Facchinelli

rotalianaNAVE SAN ROCCO - Dopo la moschea a Lavis, ora è la volta della Sala del Regno a Nave San Rocco. Si moltiplicano le richieste depositate presso gli uffici comunali della Piana Rotaliana per aprire sale di culto, destinate ai fedeli di fede non cristiana. «Sono stupito e alquanto scettico circa la possibilità di creare una sala destinata al culto dei Testimoni di Geova in paese. Pur rispettando qualsiasi credo religioso, sono convinto che tale eventualità creerebbe al paese notevoli disagi sia dal punto di vista logistico che culturale».

 

Non ha usato mezze parole il sindaco Ugo Garzetti in apertura dei lavori dell'ultimo consiglio comunale, informando consiglieri e cittadini presenti che presso gli uffici tecnici del Comune è stata depositata una richiesta di cambio di destinazione d'uso, per un capannone situato in centro paese. Il proprietario - ha spiegato Garzetti - starebbe perfezionando la vendita del manufatto, ora chiuso e un tempo destinato ad attività commerciale, con il presidente trentino della Chiesa dei Testimoni di Geova. 

 

«Una situazione alla quale il paese non saprebbe fare fronte, sia per la mancanza di parcheggi adeguati, sia per un discorso prettamente culturale» ha sottolineato il sindaco. La preoccupazione riguarda in particolare l'aspetto organizzativo: «una Sala del Regno comporterebbe un costante aumento del traffico in paese, con il conseguente disagio creato dalla mancanza di posteggi adeguati rispetto al numero di quanti aderiscono a questa chiesa». Garzetti ha inoltre richiamato i propri cittadini alla coerenza religiosa e culturale che da sempre connota gli abitanti dei diversi masi storici dislocati sul territorio, ribadendo le proprie radici cattoliche e la propria storia. Dal punto di vista urbanistico, vanno inoltre considerati i limiti imposti dall'attuale piano regolatore, le cui variazioni sono in discussione in queste ultime settimane da parte della Giunta. Stando alle prime indiscrezioni, la sala dovrebbe servire ai fedeli della Piana Rotaliana e a quelli della bassa Valle di Non, in occasione delle diverse ricorrenze previste.

 

In Italia, la prima comunità di «studenti biblici», nome con cui i testimoni si identificarono fino al 1931, si formò a Pinerolo all'inizio del XX secolo. Oggi sono presenti in tutti i paesi del mondo. I testimoni di Geova utilizzano come locali di culto le Sale del Regno oppure sale di maggiori dimensioni chiamate «Sale delle Assemblee».

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