È guerra sul caso PalaTrento «Basket arrogante, senza cultura sportiva»

di Guido Pasqualini

Dunque sarà mezzogiorno di fuoco. Il tormentone è finito. Gara 3 di finale scudetto si giocherà domenica prossima al PalaTrento alle ore 12. La decisione è stata presa ieri dalla Legavolley dopo che la Lega Basket, nonostante la disponibilità espressa dalle due società e dall'Asis, aveva negato la possibilità di anticipare a sabato al PalaTrento la partita tra Dolomiti Energia e Granarolo Bologna valida per l'ultima giornata della regular season di serie A di basket.
«Verificata la definitiva indisponibilità del PalaTrento per gara 3 alle ore 17.30 di domenica, - si legge nella scarna nota della Lega Volley -, raccolta la non contrarietà delle due società partecipanti alla serie di finale scudetto, la Lega Pallavolo Serie A ha disposto lo spostamento d'ufficio di gara 3 Energy T.I. Diatec Trentino - Parmareggio Modena alle ore 12, sempre nella giornata di domenica 10 maggio al PalaTrento».


«In vent'anni di lavoro nel mondo dello sport - racconta Massimo Righi , amministratore delegato della Lega Volley - non avevo mai incontrato una chiusura così intransigente. Mi sono trovato in una situazione che non avrei mai creduto di dover vivere. Resta un grande amaro in bocca». Righi, peraltro, è riuscito a salvare capra e cavoli: si giocherà a Trento, anche se in un orario assolutamente inconsueto, e ci sarà la diretta televisiva su RaiSport2 e, di conseguenza, nelle 52 nazioni che hanno acquisito i diritti per trasmettere la finale scudetto della pallavolo italiana: «Una sorta di miracolo», chiosa l'ad. Dopo il no all'anticipo da parte della Lega Basket, Righi aveva prospettato tre possibili soluzioni: «Dovevamo salvaguardare il diritto di Trento di disputare la partita sul proprio campo - spiega -. La prima ipotesi, quindi, era quella che si poi concretizzata, giocare domenica alle 12. In alternativa potevamo anticipare al sabato o posticipare al lunedì. Quest'ultima scelta poteva essere praticabile soltanto in presenza di una situazione eccezionale che però non c'era. Inoltre non andava bene né a Trento né a Modena. Sabato è già in programma la diretta televisiva della finale scudetto femminile e la data è stata rifiutata da Parmareggio. Domenica a mezzogiorno è stata invece accettata da tutti. Abbiamo pensato anche ai tifosi, specie a quelli che avevano già acquistato il biglietto. La giornata rimane la stessa, penalizzeremo comunque qualcuno ma meno di quanto sarebbe accaduto cambiando data».


Intanto, però, si sono guastati i rapporti dirigenziali.
«Siamo arrabbiatissimi con la Lega Basket. Ha dimostrato insensibilità e totale mancanza di cultura sportiva. La partita tra Trento e Bologna non riveste carattere fondamentale ai fini della classifica. Nello sport non devono prevalere queste logiche cieche. Quando la Lega Basket ci ha chiesto il PalaDesio per disputare la Final Eight di Coppa Italia, in due secondi abbiamo spostato la partita di SuperLega della Revivre Milano. Le dirò di più: se, a parti inverse, dovesse ricapitare un caso simile, darò al basket il diritto di giocare la propria finale scudetto sul campo e nella data designata. Questa è la logica dello sport. Noi siamo orgogliosamente fatti così e siamo contenti di esserlo, da altre parti la pensano evidentemente in modo diverso».
Arrabbiati solo con Lega Basket?
«Certo, Aquila e Granarolo, facendo sport e capendone le problematiche, avevano offerto la loro disponibilità all'anticipo. L'Asis ha applicato un criterio soggettivo, il momento della prenotazione, che non condivido ma non posso condannare. Così noi ci siamo trovati con il cerino in mano acceso. Peraltro la soluzione c'era e tutti i soggetti, esclusa la Lega, erano d'accordo, anche il presidente del Coni Malagò. Mancava solo Renzi - scherza Righi - che peraltro martedì era proprio a Trento».
La Lega Basket avrebbe permesso di giocare la partita dell'Aquila altrove.
«Ma anche loro hanno il diritto di giocare sul proprio campo. Non capisco invece l'esigenza della contemporaneità. Mi scusi, ma se sabato crolla il tetto di un palazzetto, la Lega Basket rinvierà quella partita o tutto il campionato? È una situazione eccezionale, come quella verificatasi a Trento. Andava trattata così, bastava un po' di buon senso. Invece abbiamo incontrato un po' di arroganza. Non c'è problema, noi non siamo arroganti e non lo saremo mai».


Furibondo anche il presidente della Trentino Volley, Diego Mosna.
«Premesso che è meglio giocare a mezzogiorno piuttosto che cambiare città e palazzetto, questa è una brutta pagina per lo sport in generale, sul piano dei rapporti. Il basket non si è comportato bene».
Parla di Lega Basket o di Aquila Basket?
«Non mi faccia dire ciò che non voglio. Parlo del basket in generale, diciamo la Lega. All'obbligo della contemporaneità si poteva derogare per una partita in cui entrambe le squadre vogliono vincere: Trento per mantenere il quarto posto, Bologna per arrivare settima ed evitare Milano nei quarti. Partita dunque ininfluente sulle altre. Se poi nel basket si gioca a perdere, allora si facciano un bell'esame di coscienza sul loro sport».
Come hanno reagito i vostri tifosi?
«Per ora bene. C'è sorpresa ma finora nessuno ha telefonato per chiedere di ritorno i soldi».
A proposito, chiusa la prelazione per gli abbonati, oggi i biglietti sono in vendita per tutti.

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