A Imola Zakarin in solitudine Betancur 2° e Pellizzotti 3°

Il russo Ilnur Zakarin (Team Katusha) ha vinto per distacco, grazie a una fuga partita a 23 chilometri dall’arrivo, l’11ª tappa del 98° Giro d’Italia di ciclismo, da Forlì a Imola, lunga 153 chilometri.
Zakarin, che ha trionfato nell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, ha preceduto di 53” il colombiano Carlos Alberto Betancur (Ag2r La Mondiale), secondo; Franco Pellizotti (Androni giocattoli-Sidermec), terzo; lo spagnolo Benat Elorriaga Intxausti (Movistar), quarto; Diego Rosa (Astana), quinto. Il gruppo con la maglia rosa di Contador (che sullo strappo che anticipava il finale è scattato per anticipare la discesa)  e gli altri big della classifica ha tagliato il traguardo con un ritardo di 1’02” dal vincitore.

LE PAROLE DEL VINCITORE

«Ancora non ci credo, è una vittoria fantastica. Sono emozionato e contento. Siamo andati subito in fuga e abbiamo collaborato - spiega il russo della Katusha -. Nel finale ho provato a scattare e sono partito». 

ORDINE D'ARRIVO

1. Ilnur Zakarin (Rus-Katusha) in 3h55'08" 2. Carlos Betancur (Col-Ag2R) a 0'53" 3. Franco Pellizotti (Ita-Androni) s.t. 4. Benat Intxausti (Esp) s.t. 5. Diego Rosa (Ita) s.t. 6. Steven Kruijswijk (Ned) s.t. 7. Ryder Hesjedal (Can) s.t. 8. Maciej Paterski (Pol) a 0'58" 9. Philippe Gilbert (Bel) s.t. 10. Juan Lobato (Esp) a 1'02" 12. Francesco Gavazzi (Ita) s.t. 13. Manuele Mori (Ita) s.t. 20. Alberto Contador (Esp) s.t. 21. Fabio Aru (Ita) s.t. 23. Mikel Landa (Esp) s.t. 28. Damiano Caruso (Ita) s.t. 29. Rigoberto Uran Uran (Col) s.t. 30. Roman Kreuziger (Cze) s.t. 31. Richie Porte (Aus) s.t. 32. Davide Formolo (Ita) s.t. 36. Alessandro Bisolti (Ita) s.t. 39. Damiano Cunego (Ita) s.t.

CLASSIFICA GENERALE

1. Alberto Contador (Esp-Tinkoff) in 46h54'19" 2. Fabio Aru (Ita-Astana) a 0'03" 3. Mikel Landa (Esp-Astana) a 0'46" 4. Dario Cataldo (Ita) a 1'16" 5. Roman Kreuziger (Cze) a 1'46" 6. Rigoberto Uran Uran (Col) a 2'10" 7. Giovanni Visconti (Ita) a 2'12" 8. Damiano Caruso (Ita) a 2'20" 9. Andrey Amador (Crc) a 2'24" 10. Leopold Konig (Cze) a 2'30" 11. Davide Formolo (Ita) a 3'01" 12. Richie Porte (Aus) a 3'09" 13. Damiano Cunego (Ita) a 3'10" 16. Jurgen Van den Broeck (Bel) a 3'33" 24. Diego Rosa (Ita) a 13'25" 25. Paolo Tiralongo (Ita) a 13'36" 31. Stefano Pirazzi (Ita) a 27'20" 40. Francesco Bongiorno (Ita) a 41'00" 43. Francesco Gavazzi (Ita) a 44'17" 46. Franco Pellizotti (Ita) a 47'13"

LA CRONACA DI TAPPA

Un'altra fuga che va in porto, aiutata anche dalla pioggia e da un percorso insidioso che ha costretto gli uomini di classifica a pedalare quasi di rimessa, controllandosi a vicenda per non trasformare in temibile un'altra tappa 'facilè solo sulla carta. A Imola, nell'Autodromo Enzo Ferrari, rombano i motori di Ilnur Zakarin, uno dei fuggitivi della prima ora assieme a Carlos Betancur e Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Franco Pellizotti (Androni - Sidermec), Diego Rosa (Astana), Marek Rutkiewicz (CCC Sprandi), Beñat Intxausti e Ruben Fernandez (Movistar), Ryder Hesjedal (Cannondale - Garmin) e Steven Kruijswijk (Lotto NL - Jumbo). Un plotoncino di attaccanti di grande qualità che, trovato l'accordo, filava via come un treno dell'alta velocità. Imprendibile. E quando le dinamiche mutavano in vista della resa dei conti, ecco lo spunto sul Tre Monti del 25enne russo della Katusha, diventato un osservato speciale dopo il trionfo nel prestigioso Giro di Romandia. A poco più di 20 chilometri dalla conclusione, ingaggiava con gli ex colleghi di avventura un duello a distanza, forte delle sue capacità di cronoman (nel 2013, in maglia RusVelo, è stato campione nazionale di specialità). Duello che vinceva alla grande, alzando le braccia al cielo nel tempio della Formula 1, onorato dal brasiliano Fisher Murilo con casco dedicato alla memoria di Ayrton Senna. Seconda piazza per Betancur, terzo Pelizzotti.

LE PAROLE DI CONTADOR

«Bisogna stare lì, pronti ad ogni momento». Alberto Contador ha messo alla frusta Fabio Aru sul Tre Monti con uno scatto negli ultimi metri che ha trovato impreparato, per la prima volta in questo Giro, il suo rivale sardo. «A volte l'istinto ti dice di vedere chi sta bene e chi no: Non c'era terreno per provare ma c'era qualcuno che era al limite...». La spalla, dopo la caduta di Castiglione della Pescaia, non sembra più fargli male: «Ogni giorno va meglio, così come le mie gambe. Oggi è stato un giorno più duro di quanto immaginassi, anche di ieri, nonostante ci fossero 50 chilometri in meno. Io padrone del Giro? Chi lo dice non capisce di ciclismo». Il Pistolero torna poi su quanto accaduto ieri a Porte, penalizzato pesantemente per aver accettato, dopo una foratura, la ruota del connazionale Simon Clarke: «Quello che è successo a Richie è normale. Sei a mille pulsazioni, agitato, e non hai la lucidità per pensare a quello che sta succedendo e ai regolamenti. Io avrei aspettato una delle mie macchine, con un mio compagno». Contador, infine, assicura che "domani il finale è un pò duro ma le grandi difficoltà arriveranno a fine settimana e nell'ultima. Il Giro è ancora lungo, e chi pensa che Porte sia fuori classifica sbaglia di grosso».

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