Real, sfuma Conte, Solari: "Fuori gli attributi"

"Ora i miei giochino e tirino fuori gli attributi". Si è presentato così Santiago Solari, promosso da allenatore del Castiglia al ruolo di guida della casa madre, ovvero il Real Madrid che negli ultimi tre anni ha sempre vinto la Champions League. L'eredità di Zinedine Zidane si è rivelato un peso troppo difficile da sopportare per l'ex della Spagna Jueln Lopetegui, così adesso tocca all'ex esterno di centrocampo dell'Inter (oltre che dello stesso Real). Quasi a voler far capire che le cose devono cambiare si è portato dietro per il suo primo allenamento con i 'grandi' cinque ragazzi della squadra filiale, e la mossa non è stata dettata solo dal fatto che i vari Marcelo, Varane, Carvajal, Mariano e Vallejo non potessero partecipare alla seduta per problemi fisici vari. Solari vuole un'inversione di rotta decisa, ma allo stesso tempo chiede di non essere paragonato a Zidane. "Lui è stato immenso - ha spiegato - e lasciamolo nella sua grandezza, perché quando si parla di lui gli aggettivi si esauriscono". Si comincia subito con la Coppa del Re e la sfida dei 32/i contro il Melilla, team dell'enclave spagnola in Marocco, che negli auspici di Solari dovrà essere travolta.

Del resto, il Real viene da una sola vittoria nelle ultime sette gare, e dallo schiaffo, leggi 'manita', preso dal Barcellona domenica scorsa, e alternative al successo non ce ne sono. Il colpevole è stato individuato in Lopetegui, al punto che nel comunicato di esonero del tecnico è stato sottolineato che l'ormai ex tecnico non poteva lavorare così con un squadra in cui ci sono otto candidati al Pallone d'Oro. Florentino Perez ha agito così, con un pizzico di perfidia, perché comincia a sentire aria di contestazione da parte dell'esigente tifoseria 'blanca'.

Intanto non è riuscito a trovare l'accordo con Antonio Conte, non del tutto convinto dalla prospettiva di subentrare adesso (anche perché ha avuto sentore che alcuni 'senatori', Sergio Ramos per primo, continuano a non vederlo di buon occhio) e ancora in causa col Chelsea. La mossa a sorpresa potrebbe essere rimandata a fine stagione, quando il presidente proverà a convincere Josè Mourinho a tornare al Bernabeu. Così fino al termine della stagione rimarrebbe Solari, che del resto entro 15 giorni, a norma di regolamento, deve essere confermato a tutti gli effetti, quindi non più 'ad interim', o avvicendato. Suggestione Pochettino a parte, il nome che circola in queste ore è quello del ct del Belgio Roberto Martinez, pronto a svincolarsi dall'impegno con i rossi di Bruxelles. Ma la scelta presidenziale è Mourinho, visto che oltretutto l'esperienza del portoghese al Manchester United sembra destinata ad esaurirsi al termine della stagione. Così si accaserebbe anche Conte, pronto a raccogliere l'eredità di Mou alla guida dei Red Devils.

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