La tristezza di Mourinho: «La mia vita a Manchester è un disastro»

Confinato al Lowry Hotel, lontano dalla sua famiglia. Se è vero che i risultati dello United sono stati sin qui al di sotto delle aspettative, è altrettanto vero che la vita a Manchester, per sua stessa ammissione, "è un po' un disastro".

Josè Mourinho, intervistato da Sky Sports News, racconta l'altra faccia della medaglia della sua nuova avventura, dove si trova a dover fare a meno della moglie Tami e dei figli Matilda e Josè Jr. "Alle volte vorrei soltanto uscire dall'albergo e fare una piccola passeggiata, attraversare il ponte e andare al ristorante ma non posso perchè fuori ci sono sempre i paparazzi ad attendermi", confessa lo Special One, che soffre anche la lontananza della famiglia, rimasta a Londra.

"La realtà è che mia figlia la prossima settimana compirà 20 anni, mio figlio ne farà 17 fra un paio di settimane, sono ormai molto stabili fra università e calcio (Josè jr gioca nelle giovanili del Fulham, ndr). Hanno ormai un'età per cui non possono seguirmi come facevano in passato e per la prima volta la nostra famiglia vive in modo diverso". Passando all'aspetto meramente calcistico, Mourinho si è soffermato sul rendimento di Pogba: "Può giocare in molte posizioni ma il problema non è il ruolo né il modulo. Il problema è che si tratta di un giocatore che arriva da un altro tipo di calcio e ha bisogno del suo tempo per essere al suo miglior livello in un calcio difficile, soprattutto per i centrocampisti. Ma è un giocatore fenomenale, con un potenziale incredibile, abbiamo investito su quello che sarà un super-calciatore per i prossimi 7-8 anni". 

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