Capello e il suo contratto da nababbo Un polverone sollevato in Russia

Il contratto di Fabio Capello finisce sui giornali e in Russia scoppia la polemica. Il quotidiano "Novaya Gazeta" ha pubblicato oggi una copia dell'accordo sottoscritto dalla Federazione (Rfu) col tecnico di Pieris il 24 gennaio 2014 e con durata fino al luglio 2018: l'intesa prevede per Capello un ingaggio di 7 milioni di euro all'anno e anche la possibilità di rescindere il contratto unilateralmente senza pagare alcuna penalità, possibilità che invece la Federazione non ha.

Il contratto di Fabio Capello finisce sui giornali e in Russia scoppia la polemica. Il quotidiano Novaya Gazeta ha pubblicato oggi una copia dell'accordo sottoscritto dalla Federazione (Rfu) col tecnico di Pieris il 24 gennaio 2014 e con durata fino al luglio 2018: l'intesa prevede per Capello un ingaggio di 7 milioni di euro all'anno e anche la possibilità di rescindere il contratto unilateralmente senza pagare alcuna penalità, possibilità che invece la Federazione non ha.

La Rfu, che ha aperto un'inchiesta e contattato gli autori dell'articolo per scoprire chi ha fornito loro la copia del contratto di Capello, ha definito quanto accaduto «un'altra provocazione per conto di chi è interessato a creare altri problemi alla Federazione, ad alimentare un'atmosfera di sfiducia e sospetto e a danneggiare la reputazione del calcio russo».

Il polverone che si è sollevato ha travolto anche il ministro dello Sport, Vitaly Mutko, visto che sul contratto c'è anche la sua firma. «Il mio compito è approvare la candidatura degli allenatori ma le Federazioni sono autonome e i dettagli economici rientrano fra le loro responsabilità», è stata la sua replica.

Eppure, stando sempre a Novaya Gazeta, sarebbe stato lo stesso Mutko a insistere per il rinnovo di Capello quando invece il presidente della Rfu, Nikolai Tolstikh, avrebbe preferito aspettare l'esito del Mondiale - dove la Russia è uscita nella fase a gironi - prima di decidere.

Tornando alle cifre, la penalità che la Federazione dovrebbe pagare in caso di esonero ammonta a 32,5 milioni di euro (a cui sottrarre però quanto versato al tecnico fino a quel punto) mentre se Capello dovesse andare via di volontà sua si limiterebbe a rimanere fermo un anno. I bonus previsti vanno dai 2 milioni per la qualificazione ai Mondiali 2014 al milione per il pass per Euro2016, passando per i 5 milioni di premio dovesse vincere la Coppa del Mondo nel 2018. Capello, inoltre, si impegna a rimanere in Russia per 183 giorni all'anno.

«Non commenterò le cifre ma quel contratto è stato firmato mesi prima del Mondiale e non dopo - le parole del figlio e agente del ct della Russia, Pierfilippo Capello - Visto poi che il contratto è diventato di dominio pubblico, potete leggerlo da voi ma è incredibile il modo in cui è finito sulla stampa».

 

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