Cassano: «Senza calcio sto male»

Voglia di tornare al più presto in campo o, nella peggiore delle ipotesi, a contatto diretto con il mondo del calcio. Malinconia e tentazione di rimettersi in gioco firmata Antonio Cassano, che dal caldo delle Maldive si lascia andare ad una profonda confessione per svelare i suoi progetti futuri dopo aver abbandonato il Parma nella sua terribile crisi finanziaria, impantanato tra l'ultimo posto in classifica in Serie A e il rischio di scomparire. «Senza calcio sto male - ammette il talento calcistico nato a Bari Vecchia e riuscito ad approdare al Real Madrid - mi manca tanto, da morire».
FantAntonio è in vacanza alle Maldive con la moglie Carolina Marcialis, dopo aver lasciato la sua ultima squadra, il Parma ed aver rifiutato di tornare a giocare con il Bari in Serie B, il club che lo ha lanciato nella massima Serie. «Mi manca lo spogliatoio, gli allenamenti, il "cazzeggio" con i colleghi dalla mattina alla sera. E poi non sento più l'adrenalina. Ma doveva andare così. Adesso mi godo la famiglia in santa pace: è il mio punto fermo. Carolina e io siamo sposati da cinque anni e - racconta - questa è la prima vacanza che ci concediamo da soli senza i nostri figli. La prima e l'ultima, però, perché ci mancano da morire».
Poi Cassano motiva il rifiuto al grande ritorno a casa: «Ho detto "no" anche alla proposta del Bari per questioni familiari. Io vorrei ancora giocare, ma in futuro mi piacerebbe fare il direttore tecnico e gestire i rapporti tra società e squadra: con me pochi sgarrerebbero, perchè se uno sbaglia lo riconosco subito. Comunque è difficile che nasca un altro Cassano. Ne ho combinate di cose positive... e negative. E poi chissà... Magari faremo un altro figlio. Ma per quello deve essere d'accordo Carolina, comanda lei».

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