Scommesse nel tennis, Santangelo prosciolta Bracciali e Starace in attesa del verdetto

Il Tribunale Federale della Federtennis di Roma nell'udienza sul procedimento disciplinare a carico dei giocatori Daniele Bracciali e Potito Starace si è riservato di decidere sulle ulteriori istanze istruttorie formulate delle parti concedendo il termine fino al 20 maggio compreso per la loro
integrazione. Come si ricorderà, sulla base degli atti dell'inchiesta penale condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona, Bracciali e Starace sono sospettati di aver alterato l'esito di alcuni incontri al fine di realizzare guadagni illeciti tramite scommesse. Intanto nei giorni scorsi dalla Procura
Federale è stata depositata la richiesta di archiviazione delle posizioni di Mara Santangelo, Filippo Volandri, Andreas Seppi e Simone Bolelli.

Bracciali e Starace erano stati più volte intercettati sui telefonini e alcune conversazioni tiravano in ballo anche la 35enne campionessa Mara Santangelo di Cavalese, nata a Latina e per metà fiemmese dalla parte della mamma Vinante, già n.5 al mondo nel doppio, con la conquista dello storico titolo al Roland Garros in coppia con l'australiana Molik, e n.27 nel singolare con la presenza negli Slam e nei tornei Wta più prestigiosi tra cui la perla del successo in India a Bangalore. Anche il campione altoatesino Seppi, già n.18 e oggi n.36 Atp, sarebbe stato citato. Sdegnata Mara aveva respinto ogni addebito e così anche Andreas ed ora la stessa pubblica accusa della giustizia sportiva chiede la completa assoluzione al tribunale del Coni. Decisione che poi si riverberà anche in ambito penale togliendo definitivamente fuori da ogni potenziale guaio anche d'immagine la trentina che è ambasciatrice del tennis nel mondo da consigliere federale nel comitato presieduto da Binaghi e da consigliere del Coni italiano a fianco del presidente Malagò.

Per Bracciali e Starace già sospesi per 40 giorni e con prove telefoniche imbarazzanti, bisognerà attendere fino al 20 maggio quindi. La bufera era nell'aria, ma ora ci sono le prove e dall'inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse emergono particolari inquietanti anche sulle puntate sulle partite di tennis. Nel dettaglio, nei pc, tablet e cellulari degli oltre cento indagati sono state trovare conversazioni inequivocabili che coinvolgono alcuni tra i nomi più noti del tennis italiano (Bracciali e Starace su tutti) e che aprono un nuovo fronte delle combine sulle scommesse sportive. Scommesse, soldi e combine nel tennis: nel mirino Bracciali e Starace

Il materiale sequestrato dagli inquirenti è enorme e ci vorrà del tempo per chiarire tutti i dettagli. Nel frattempo però alcune conversazioni, sms e telefonate cominciano a trapelare e si tratta di trascrizioni shock. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, che ha visionato parte della documentazione, ci sarebbero le prove di molte combine e truffe.

Un vaso di Pandora che rischia di far crollare il mondo del tennis italiano e che punta il dito contro alcuni dei volti più noti tra gli azzurri. L'inchiesta si dipana attorno al clan del bolognesi composto da Francesco Giannone e Manlio Bruni, il commercialista di Beppe Signori. Ma non solo. Nel mirino del pm Martino sono finiti anche Francesco Bazzani, Roberto Goretti, attuale ds del Perugia, e Daniele Bracciali. Stando alle conversazioni anche via Skype, è Goretti a gestire un po' tutto e a riferire a Bruni su quali partite di tennis puntare. "Il calcio è rischioso - spiega in un'intercettazione -. Il tennis regala soldi a tutti". Insieme vanno a caccia di atleti per combinare i match e offrono soldi per ottenere un risultato preciso su cui scommettere.

Per truccare un set la tariffa è di 50-60mila euro. E dalle carte Bracciali sembra uno dei tennisti coinvolti. Ascolta le proposte, a volte rifiuta, altre accetta. Ma soprattutto tira spesso in ballo altri colleghi quali Starace, Seppi, Volandri e Bolelli (che avrebbe anche incontrato Bruni). Chiaro il meccanismo alla base delle combine spiegato da Bracciali nelle conversazioni finite sul tavolo del Gip Salvini. Basta perdere, oppure mettersi d'accordo con l'avversario per uscire dal campo con un risultato esatto (lo stesso su cui gli scommettitori puntano a SIngapore, vincendo cifre a sei zeri). Un meccanismo che getta ombre lunghe sui match giocati dagli azzurri e che ora rischia di far tremare il mondo del tennis mondiale. Oltre agli azzurri, nelle chat di Bracciali, sono citati anche giocatori stranieri di vertice. Un quadro desolante, che racconta di accordi nel tunnel prima di entrare in campo e di una marea di soldi.

 

 

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