Schwazer contro tutti "Il mio rientro dà fastidio"

 "Chi è contro il progetto mio e di Sandro Donati è contro di me.

Io ho sbagliato, ma a qualcuno non
piacciono per niente questi ultimi chiarimenti alla Magistratura
e al Coni. Il mio rientro desta comunque polemica": così Alex
Schwazer, intervenuto ieri in un dibattito sportivo.
   "Al Coni - ha aggiunto il marciatore altoatesino - volevano
ulteriori chiarimenti e penso di essere stato disponibile. Nel
2010, al tempo della mia frequentazione con il medico Michele
Ferrari pensavo che nessuno lo sapesse: leggendo gli atti della
Procura di Bolzano ho scoperto che tutti erano al corrente. Mai
però sono stato convocato a Roma dalla Federazione per un
chiarimento, mai qualcuno mi ha fatto delle domande, anzi l'anno
dopo avevo intenzione di partecipare a un raduno con lui alle
Canarie e nessuno mi ha detto niente.

Ero forte e faceva comodo
a tutti; più andavo avanti nella mia carriera, e più sono stato
lasciato fare". "Se un'atleta andava bene, andava bene a tutti -
ha detto ancora Schwazer - se andava male, si cercava di essere
ben distanti, per poter dire: 'è uno che andava per conto suo,
era uno che si allenava in Germania da solò. Nel mio caso è
successo così. Donati mi ha fatto riflettere su come l'atleta
venga anche usato". Rio? "Bisogna essere sempre realisti - la
sua risposta -: io non gareggio da tre anni e penso da atleta
vedremo quello che si può fare, giorno per giorno. Non posso
pensare adesso alle Olimpiadi, devo pensare a piccole gare".


   Per il suo tecnico, Sandro Donati, "lo sconto di pena è
regolato da un codice mondiale, che prevede determinate
situazioni di collaborazione e quindi si dovrà semplicemente
valutare se la sua collaborazione rispecchia quell'articolo del
codice, e a me sembra che lo rispecchi in pieno".

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