Olimpiadi / L’exploit

Tamberi oro nel salto in alto: pari merito con Barshim, ma l’azzurro è nell’olimpo con 2,37

Grandi emozioni dall’atletica, e ora occhi puntati sul veronese Jacobs: in finale nei 100 metri e con il nuovo record europeo

TOKYO. Gianmarco Tamberi è oro ex aequo nel salto in alto con il qatariota Barshim. L’atleta italiano, impeccabile nei salti, ha tenuto testa all’avversario quatariota fino all’ultimo: una serie perfetta di salti al primo tentativo per i due, che hanno messo fuori gioco tutti gli altri. Alla fine, si sono ritrovati in perfetta parità, a giocarsi l’oro, superando i 2,37.

Tutti i due hanno però fallito i tre tentativi sulla misura maggiore di 2 metri e 39, ed alla fine è ex-aequo.

Il regolamento permetteva in verità la scelta ai due atleti: o spartirsi il podio, o effettuare uno “spareggio”, ma Tamberi e Barshim hanno deciso per il pari merito.

Ora attesa per le gare di corsa. Per la prima volta un italiano correra' la finale dei 100 metri alle Olimpiadi. L'azzurro Marcell Jacobs (è di Bussolengo, Verona) è infatti qualificato alla finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con 9'84, record europeo.

Il 9''84 col quale Marcell Jacobs si è qualificato alla finale olimpica dei 100 a Tokyo 2020, oltre ad essere nuovo primato europeo ed italiano, è anche il terzo tempo assoluto delle tre semifinali corse stasera allo stadio olimpico di Tokyo. La sua gara, terza e ultima della serie, è infatti stata la più veloce, qualificando quattro atleti su otto: primo con 9''83 il cinese Su Bingtian, che al fotofinish ha preceduto con lo stesso tempo l'americano Ronnie Baker.
L'azzurra Sara Fantini, 23enne di Fidenza, si è classificata per la finale del martello donne con la misura di 71,68 che le è valso il 12/o posto complessivo e quindi l'ammissione alla sfida in cui le migliori si giocheranno le medaglie. "Per me era già un sogno stare qui - il commento dell'azzurra -, figurarsi fare la finale, è la ciliegina sulla torta. E' fantastico, sapevo di stare bene quando siamo arrivate qui, lo sentivo, però un conto è dire di stare bene, un altro è venire qui alle nove di mattina e fare le qualifiche, che sono sempre difficili da affrontare, soprattutto a livello mentale".

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