Addio ad Azeglio Vicini: guidò gli azzurri a Italia 90

È morto a Brescia l'ex commissario tecnico della Nazionale, Azeglio Vicini. L'allenatore che guidò gli azzurri ai Mondiali del 1990 in Italia, è deceduto all'età di 84 anni (ne avrebbe compiuto 85 il 20 marzo).

Azeglio Vicini, l'ex ct azzurro delle 'notti magichè e del terzo posto ai mondiali di Italia '90, era nato a San Vittore di Cesena il 20 marzo del 1933, ma da oltre 50 anni viveva a Brescia.   

Addio al grande Azeglio Vicini, ct delle Notti magiche

"Ho raggiunto un bel traguardo -disse, in occasione della festa per i suoi 80 anni- sono soddisfatto della mia vita, ho avuto momenti felici e altri meno, ho ricoperto incarichi importanti, comunque sia mi sono proprio divertito".   

Ebbe un solo grande rammarico, quel mondiale giocato in Italia nel 1990, perso in semifinale con l'Argentina ai rigori, dopo aver giocato bene per tutta la manifestazione: "Avremmo meritato di vincerlo, siamo stati sfortunati. Noi non perdemmo mai sul campo, sei vittorie e un pari, e arrivammo terzi, l'Argentina fu sconfitta due volte e andò in finale con la vincitrice Germania. Però in quelle notti conquistammo gli italiani, il loro affetto fu travolgente. Infatti quell'Italia-Argentina resta una delle partite più viste in tv di tutti i tempi".

LA CARRIERA

Da ct azzurro Vicini ha conquistato due terzi posti prestigiosi: nell'Europeo 88 e nel Mondiale 90. Il tecnico cesenate è stato sulla panchina della Nazionale per cinque anni e cinque giorni, dall'8 ottobre 1986 (esordio a Bologna: Italia-Grecia 2-0) con il bilancio di 54 partite, 32 vittorie, 15 pareggi e 7 sconfitte (76 gol fatti e 24 subiti).

La carriera in azzurro finì il 15 ottobre 1991, con l'esonero dall'incarico tre giorni dopo Urss-Italia finita 0-0 e che costò alla nazionale italiana l'eliminazione dalle qualificazioni per l'Europeo 1992. A parte un periodo iniziale sulla panchina del Brescia, Vicini ha percorso tutta la sua carriera di allenatore nell'ambito azzurro, dove era entrato nel 1969 come responsabile della Under 23 e poi della Under 21. Alla guida degli azzurrini (debutto il 16.4.'69 a Udine: 1-0 sulla Romania) ha sfiorato il titolo Europeo nell'86 (sconfitto ai rigori dalla Spagna) e in 85 partite ha ottenuto 46 vittorie, 19 pareggi e 20 sconfitte.

QUELLA PARTITA, LA PARTITA

Napoli, martedì 3 luglio 1990 ore 20.00
ARGENTINA – ITALIA 1-1 DTS; 4-3 DCR
Reti: 0:1 Schilacci (17), 1:1 Caniggia (67)
Sequenza Rigori: 0:1 F. Baresi, 1:1 Serrizuela, 1:2 R. Baggio, 2:2 Burruchaga, 2:3 De Agostini, 3:3 Olarticoechea 3:3 Donadoni (parato), 4:3 Maradona, 4:3 Serena (parato)
Argentina: Goycoechea, Ruggeri, Simon, Olarticoechea, Serrizuela, Giusti, Burruchaga, Basualdo (99 Batista), Calderon (46 Troglio), Caniggia, Maradona (c) Allenatore: Carlos Bilardo
Italia: Zenga, F. Baresi, Bergomi (c), De Agostini, Ferri, Maldini, Donadoni, De Napoli, Giannini (75 R. Baggio), Vialli (71 Serena), Schillaci Allenatore: Azeglio Vicini
Arbitro: Vautrot (Italia)

 

LA SUA STORIA

Nato a Cesena il 20 marzo 1933, Vicini, oltre che un allenatore molto amato per gli anni da tecnico federale alla guida dell'Under 21 e poi della Nazionale maggiore, è stato anche un calciatore. Ha iniziato la carriera da giocatore nel Vicenza, poi sette anni alla Sampdoria, quindi il trasferimento al Brescia dove gioca fino al 1966 prima di chiudere con il calcio giocato e iniziare, nel 1967-1968, il percorso da allenatore. Alla guida delle rondinelle una sola stagione, poi l'ingresso nell'organico del settore tecnico della Nazionale. Inizia con l'Under 23, poi dal 1976 al 1986 guida l'Under 21 azzurra arrivando in semifinale agli Europei del 1984 e perdendo la finale della kermesse continentale del 1986 soltanto ai rigori contro la Spagna. nell'edizione del 1986 si piazzò al secondo posto perdendo ai rigori la finale contro la Spagna. Intanto Enzo Bearzot lascia la Nazionale A e la Federcalcio affida a lui la panchina del ct campione del mondo nel 1982. Il debutto l'8 ottobre 1986 al Dall'Ara di Bologna in un'amichevole contro la Grecia vinta 2-0. Ottimo il cammino nelle qualificazioni agli Europei del 1988, ottima anche la fase finale, ma il cammino si ferma in semifinale contro l'allora Urss che si impone 2-0 a Stoccarda. Inizia il cammino per le qualificazioni ai Mondiali di Italia '90, un appuntamento speciale a cui gli azzurri si presentano con una Nazionale forte e plasmata da Vicini che conosce bene i suoi ragazzi, molti dei quali cresciutio con lui nell'Under 21.

L'ex ct ha anche l'intuizione di chiamare Totò Schillaci, protagonista delle notti magiche di quel Mondiale con i suoi gol. Anche questa volta, però, per l'Italia di Vicini il cammino si ferma in semifinale. L'Argentina di Maradona e Caniggia (suo il gol che ci eliminò) ci chiude le porte della finale, resta quella del terzo posto che l'Italia vince battendo 2-1 l'Inghilterra a Bari. Vicini viene confermato, ma il cammino nelle qualificazioni agli Europei del 1992 non è positivo e infatti gli azzurri falliscono la qualificazione. La sua avventura come commissario tecnico si chiude dopo lo 0-0 in casa dell'Urss, allo stadio Lenin di Mosca nell'ottobre del 1991. In tutto 54 partite, 33 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte alla guida della Nazionale maggiore. Il suo posto verrà prteso da arriva Arrigo Sacchi. Poi brevi esperienze sulle panchine di Cesena e Udinese, quindi la carriera da dirigente, prima come presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio, poi del Settore tecnico della Figc.

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