Ravenna schianta la Diatec con un secco 3-0

di Maurilio Barozzi

Una Diatec troppo brutta per essere vera si fa prendere a pallonate dalla Bunge Ravenna che, al cospetto dei trentini, è parsa una squadra di campionissimi. Un 3-0 per i romagnoli netto, inequivocabile, frutto di una squadra - quella allenata da Soli - ordinata in difesa, solida in battuta e micidiale in attacco.

Per contro, la Diatec è stata impacciata nei movimenti - mai a sincrono -, pessima in ricezione, inefficace in attacco e inesistente in difesa. Un team stanco, prevedibile e stordito dalle bordate degli avanti della Bunge: l’opposto Buchegger è apparso spesso un bomber inarrestabile (19 punti). Ma non solo lui: anche le due bande hanno svolto il loro compito a dovere: 13 punti per Marechal e 12 di Poglajen chiariscono un reparto di palla alta molto omogeneo. E, come non bastasse, nella giornata di smistamento quasi perfetta del regista Orduna, si devono registrare anche gli 8 punti per il centrale Georgiev e 7 per il suo compagno di reparto Diamantini che ha fatto anche impazzire la ricezione trentina, incapace di prendere le misure sulla sua battuta float.

I 9 muri punto subiti da Trento parlano anche di una prevedibilità in attacco che ha reso il compito della gabbia muro-difesa ravennate molto più agevole.
Dopo i due successi ottenuti in casa contro Monza in Coppa Italia e in trasferta a Padova, la Diatec ha mostrato un’involuzione nel gioco che l’ha riportata alle negative prestazioni di Supercoppa e dunque al punto di partenza. La buona notizia è che probabilmente fare peggio sarà difficile: gli unici due a salvarsi sono stati Zingel e Vettori, poi il deserto.

Venendo alla gara, il primo set è stato giocato sul filo dell’equilibrio. Con una bella serie fatta di un attacco di Vettori, un suo muro su Buchegger e un block di Zingel su Marechal (e Giannelli al servizio), la Diatec si riporta in parità dopo un avvio stentato. Le due formazioni viaggiano testa a testa fino al 29-29 quando un muro finito fuori di Zingel e un ace di Buchegger (ne realizzerà 5 alla fine della partita) chiudono il set. La Diatec pare non aver accusato il colpo, ma l’apparenza dura solo pochi minuti. Dall’accumulato vantaggio di 4-7, i trentini subiscono le bordate dai nove metri ancora di Buchegger e in un batter d’occhio si ritrovano sotto 9-7. Ancora qualche minuto di equilibrio e poi la partita finisce, con la Diatec che sparisce inspiegabilmente dal campo. Diamantini realizza un ace con l’aiuto del nastro (12-10), Georgiev mura Eder dunque Orduna mura Hoag per il 14-10. Si inserisce nella lista dei protagonisti anche Marechal che realizza quattro punti di fila. Orduna, anche lui micidiale per la tapina ricezione trentina, mette in croce De Pandis che riceve lungo, proponendo un facile smash del centrale Georgiev (19-11) e il set è in cassaforte.

Nel terzo, si viaggia sul filo dell’equilibrio ma più grazie al calo di intensità dei ravennati che per una crescita trentina. Che, anzi, oltre a continuare a soffrire come Cristo sul Calvario le battute floattanti di Diamantini, nel finale deve fare i conti con la flessione anche di Vettori che subisce tre muri: il 20-18, il 22-19 e il 24-20. Dopo una fiammata dello stesso opposto trentino che realizza il 21-24, è lo schiacciatore Poglajen a chiudere l’incontro: 25-21.
I trentini tornano a casa senza punti e con una partita di scarsissima qualità giocata. Hanno solo un paio di giorni per resettare tutto quelle che è accaduto al Pala De André di Ravenna e riprensentarsi a Trento, sabato sera, con un’altra verve contro Castellana Grotte.

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