Diatec al lavoro, De Pandis «Abbiamo i numeri per riuscire»

di Andrea Cobbe

Lecce e Gagliano del Capo sono divisi da appena 58 chilometri: questa è la distanza che separa i luoghi di origine degli ultimi due liberi della Trentino Volley, Massimo Colaci e Daniele De Pandis. Difficile dimostrare che nell'aria e nella terra del Salento c'è qualche elemento che aiuta gli uomini specializzati nella seconda linea a maturare nel migliore dei modi, fatto sta che i vice campioni d'Italia, hanno pensato di continuare ad attingere da questa provincia, che ha dato anche i natali a Mirko Corsano (originario di Casarano), a Gianluca Durante (di Nardò) e al libero di Monza Marco Rizzo (di Galatina) per perseguire i propri obiettivi.

Daniele De Pandis avrà dunque il compito di far dimenticare il libero della nazionale italiana, ma non sembra preoccupato per la missione che lo attende.

«Sono molto stimolato da questa nuova avventura, perché rappresenta la mia seconda grande possibilità. Già nella stagione 2012 - 2013 a Cuneo, nella squadra di Grbic, Sokolov, Ngapeth, Antonov e Wijsmans, avevo avuto la possibilità di accarezzare un trofeo come la Champions League, poi sfuggito per un soffio, questa opportunità è come un secondo treno da prendere al volo. Mi piacerebbe conquistare un successo e questa squadra ha i numeri per provarci e riuscirci».
Come archivi le due stagioni a Molfetta?
«Sono state importanti per me, perché mi hanno dato la possibilità di tornare ad esprimermi a buoni livelli dopo una parentesi negativa a Monza. L'aria di casa mi ha restituito la tranquillità che avevo perso e grazie al lavoro svolto lì ora sono di nuovo in una grande squadra. Credo che il punto più alto lo abbiamo raggiunto nei playoff 2015-2016, quando abbiamo portato la Diatec a gara-5 nei quarti di finale».
Che tipo di libero vedrà il pubblico del PalaTrento?
«Mi piace prendermi delle responsabilità, soprattutto in ricezione. Non mi spaventa il fatto di gestire una fetta ampia di campo, se questo può aiutare i compagni, sono pronto a farlo anche qui».
Il Salento vanta una tradizione invidiabile per quanto riguarda gli specialisti di questo ruolo, c'è una ragione secondo te?
«La prima è che fisicamente non siamo molto prestanti e quindi dobbiamo curare al massimo la tecnica fin da giovani se vogliamo emergere, la seconda è che questo sport dalle nostre parti ha sempre trovato terreno molto fertile. Negli ultimi tempi le società sono un po' diminuite, ma c'è tradizione».

Vista con occhi neutrali, come giudichi la stagione passata della Trentino Volley?

«Credo che la squadra abbia lavorato molto bene e può rammaricarsi solo per aver perduto la Coppa Cev. Nei playoff la Lube ha dimostrato di essere la squadra più solida e anche nella prossima stagione partiamo tutti dietro di loro, con l'obiettivo di raggiungerli, ovviamente».
Che lavoro vi attende nei prossimo due mesi?
«Il nostro compito è quello di arrivare nelle migliori condizioni per la Supercoppa, per saldarci con gli atleti che arriveranno già allenati dalla lunga attività con le nazionali».
Angelo Lorenzetti ha ideato un modulo nel quale tu sarai impegnato solo in ricezione e Matteo Chiappa solo in difesa. La avverti come una soluzione limitante?
«L'unico obiettivo che abbiamo è quello di far funzionare al meglio la squadra e raccogliere risultati. Se questo modulo funziona avremo tutti da guadagnarci».

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