Finale scudetto, domani il via Venezia contro Trento

Da una parte una società che ha fatto la storia della pallacanestro italiana, conquistando pure due Titoli negli Anni Quaranta. Dall'altra un club che è la faccia nuova del basket nazionale, capace come è stato di bruciare le tappe e approdare all'atto conclusivo del campionato di serie A a nemmeno tre anni dal suo primo match nella massima serie.

Curiosamente, però, la Finale Scudetto che opporrà la Reyer Venezia alla Dolomiti Energia Trentino sarà una prima volta non solo per i bianconeri, ma per entrambe le formazioni. Venezia, infatti, vinse i suoi Scudetti quando ancora non erano stati introdotti i play-off, e dal Secondo Dopoguerra in poi non è più riuscita a ripetersi su quei livelli, nemmeno negli anni in cui in laguna vestirono la maglia orogranata campioni di livello mondiale come Spencer Haywood e Drazen Dalipagic. Altrettanto curiosamente, poi, questo non sarà il primo confronto diretto in finale tra due società che pure hanno una storia tanto diversa. Reyer e Aquila Basket infatti si trovarono di fronte anche in una finale valida per la promozione dalla B2 alla B1. Correva l'anno 2006 e ad aggiudicarsi quella sfida per 3-2, contro una Trento che era stata avanti anche 2-1 nella serie ed era già al tempo guidata da Salvatore Trainotti nelle vesti di direttore sportivo e da Maurizio Buscaglia in quelle di capo allenatore, fu il sodalizio veneziano, allora impegnato in una meticolosa opera di ricostruzione dopo il fallimento di Fine Anni Novanta.

LA SERIE

Anche oggi, proprio come allora, ad avere il vantaggio del campo ed i conseguenti favori del pronostico sarà Venezia. Chiusa al secondo posto la regular season, la formazione allenata da Walter De Raffaele si presenta a questa sfida dopo aver eliminato per 3-1 Pistoia ai quarti di finale e Avellino per 4-2 in semifinale. La Dolomiti Energia, per contro, arriva a questa Finale Scudetto con tutto l'entusiasmo garantitole dal 3-0 rifilato a Sassari ai quarti e dal 4-1 con cui ha eliminato Milano in semifinale, inanellando un 7-1 di record nei play-off che impressiona almeno quanto le 10 vittorie nelle ultime 11 uscite ottenute dai bianconeri, che sono a quota 19 vittorie e 4 sconfitte negli ultimi cinque mesi (quelli seguiti al cambio di assetto operato dal gm Trainotti con l'ingaggio di Dominique Sutton e Devyn Marble). La serie, che sarà disputata al meglio delle 7 gare, inizierà sabato alle 21.15 al Taliercio (arbitri Enrico Sabetta, Massimiliano Filippini e Michele Rossi, diretta tv su Rai Sport HD, Sky Sport 2 HD e Sky Sport Mix), per poi spostarsi al PalaTrento (mercoledì 14 alle 20.45 e venerdì 16 alle 21.15) dopo una gara due sempre programmata in laguna (lunedì ore 20.45, arbitri Saverio Lanzarini, Carmelo Lo Guzzo e Alessandro Martolini, diretta su Rai Sport HD, Sky Sport 1 HD e Sky Sport Mix). Di seguito il programma dettagliato della serie, con i primi 4 match che saranno giocati in palazzetti esauriti in ogni ordine di posto.

L'AVVERSARIA

Forte di un roster profondissimo, che permette a coach De Raffaele un ampio turnover (con ben 9 stranieri tra cui pescare i 7 da mandare a referto), Venezia conta su una impressionante batteria di tiratori per alimentare un attacco che nei play-off sta producendo un clamoroso 39,6% di squadra da dietro l'arco, con Hrvoje Peric (14,1 punti con il 42,1% dai 6,75), Marquez Haynes (13,4 punti e il 41,2% da tre) e Michael Bramos (9,3 punti con il 44,4%) a creare spazi con la loro pericolosità anche per tiratori meno naturali come Tyrus McGee (9,6 punti con il 61,1% da tre) o Stefano Tonut (7,8 con il 476% dall'arco). A dispetto di queste cifre, però, i giocatori più importanti per la straordinaria cavalcata orogranata nella post season sono forse stati Ariel Filloy (5,7 punti e 3,0 assist), Melvin Ejim (7,4 punti e 4,8 rimbalzi), Julyan Stone (solo 2,8 punti ma 3,9 rimbalzi e 2,5 assist) e soprattutto Esteban Batista, che dopo aver saltato qualche gara per turnover nei quarti è salito di livello nella semifinale contro Avellino elevando le sue medie nella post season a 10,0 punti e 5,5 rimbalzi.    

LE CHIAVI

A confronto in questa Finale Scudetto ci saranno due team dalle filosofie di gioco diametralmente opposte. Venezia punta infatti molto sulla grande produttività offensiva del proprio profondissimo roster, come dimostrano un offensive rating di 105,0 punti ogni cento possessi ai quarti contro la pur solidissima difesa di Pistoia, e di 114,0 punti ogni cento possessi in semifinale contro Avellino (dati di fonte HackAStat). La Dolomiti Energia, per contro, continua a basarsi sulla straordinaria propensione difensiva di Forray e compagni, capaci di esprimersi con un defensive rating di 90.8 punti ogni cento possessi concessi a Sassari durante i quarti, e di 95,4 punti ogni cento possessi permessi a Milano nelle 5 gare di semifinale. A dare la dimensione dello straordinario rendimento difensivo dei bianconeri è l'incredibile media di 12,5 palle recuperate a partita tenuta in questa post-season dai ragazzi di Maurizio Buscaglia, letteralmente trascinati in questa statistica dagli incredibili 3,4 furti a sera di un Aaron Craft semplicemente diabolico, e capace di mettere in secondo piano le pur tantissime 2,1 palle rubate di media di Shavon Shields e le 1,9 di Toto Forray. La difesa dei trentini, però, non deve far passare in secondo piano la grande capacità di condivisione propria dell'attacco aquilotto, che grazie a ben 5 giocatori in doppia cifra di media (Hogue 14,1, Beto 12,9, Flaccadori 10,9, Sutton 10,9 e Craft 10,1) e alle comunque eccellenti performance di Shields (9,9) e Forray (7,9) sta tenendosi ben al di sopra dei 103 punti ogni cento possessi in questi play-off. 

I PRECEDENTI

Tralasciando i confronti andati in scena nelle Minors nel decennio scorso, Venezia e Trento si sono affrontate sei volte da quando i bianconeri sono in serie A. Il bilancio è 4-2 a favore dell'Umana, che ha conquistato tutte le quattro gare giocate nelle scorse stagioni, per poi perdere il doppio confronto della regular season di quest'anno, con Dolomiti Energia corsara al Taliercio per 59-76 (Jefferson 18 e 11 rimbalzi, Lighty 16, Flaccadori 13) e poi capace di ripetersi anche a febbraio al PalaTrento (65-57 con 18 di Craft e 10 a testa per Hogue e Marble). 

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