L'addio di Francesco Totti: partito il conto alla rovescia

Il conto alla rovescia è partito. L’ultima settimana da giocatore della Roma di Francesco Totti terminerà domenica allo stadio Olimpico davanti a 65 mila spettatori. La sfida col Genoa sarà decisiva per chiudere davanti al Napoli conquistando così l’accesso diretto alla Champions League, ma sarà ricordata soprattutto come la partita d’addio del capitano. Per celebrare a dovere il n.10 la società ha preparato una serata evento top-secret che scatterà al fischio finale del match, anticipato appositamente alle 18. Non mancherà ovviamente il presidente Pallotta, che proprio domenica mattina sbarcherà nella Capitale per poi trattenersi in città un paio di giorni.

E chissà che non siano quelli giusti per definire una volta per tutte il futuro professionale di Totti, che continua a restare in silenzio sull’argomento mentre anche «nemici» storici come il gruppo ultras laziale degli «Irriducibili» gli riserva attestati di stima e rispetto (prima con uno striscione esposto in Curva Nord e poi con una lettera aperta). «A Francesco ho dato solo il consiglio di decidere lui del suo destino» ha rivelato il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, non escludendo un ingresso di Totti in Federcalcio (magari con un ruolo cucito su misura in Azzurro) nel caso in cui dovesse chiudersi il suo rapporto con la Roma: «Ancora non conosco le sue intenzioni, qualora si manifestassero, valuteremo».

All’oscuro anche Spalletti. «Non so cosa ha in mente di fare, come ho sempre detto fin dal primo giorno in cui sono arrivato il suo futuro riguarda solo lui, è Francesco che deve dire e decidere quel che farà. Io posso solo dire che avrà la possibilità domenica di aiutare i compagni di squadra a conquistare questa vittoria fondamentale» ha spiegato da Firenze dopo aver cenato con l’amico (e consulente personale di Pallotta) Franco Baldini. Anche il futuro del tecnico però è in bilico, con radio-mercato sempre più insistente nell’accostarlo alla panchina dell’Inter.

«Ma il futuro per me si chiama solo Roma-Genoa - ha ribadito l’allenatore toscano -: è una gara troppo importante per andare a fare calcoli. Non c’è contratto che valga questi tre punti per la classifica e per la serietà professionale che si deve avere quando si veste questa maglia. C’è da portare a casa un risultato che ci permette di chiudere al meglio la stagione. È una partita che rappresenta moltissimo per la Roma, la nostra professione e la possibilità di crescita della nostra società e della nostra squadra, il resto non conta, viene dopo».

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