Stoytchev fa il tifoso «Voglio Trento in finale»

di Maurilio Barozzi

Nel marasma di un PalaTrento festante per aver visto la Diatec battere 3-1 dopo un’autentica battaglia di due ore e dieci minuti, a firmare autografi e farsi scattar foto c’è anche un’icona del parqut trentino: Radostin Stoytchev. L’allenatore, protagonista di molte stagioni sulla panchina della Diatec, ha assistito alla partita ed ha gioito assieme ai tifosi per la vittoria. Poi, una volta terminato l’incontro, si è goduto anche l’accoglienza festosa che i supporter gialloblù gli hanno riservato.

Stoytchev, com’è tornare a Trento in veste di spettatore?

«Tornare a Trento per me è come tornare a casa. È un’emozione molto speciale. È la prima volta che sono riuscito a vedere una partita della Diatec dal vivo in casa, ed è come non mi fossi mai spostato: l’ambiente è lo stesso che ho lasciato, favoloso. Le persone del pubblico ormai le conosco tutte o di volto o di nome. Veramente bello, uno spettacolo emozionante. Complimenti a tutti».

Che squadra ha visto contro Perugia?

«È la stessa dell’anno scorso con Stokr dentro. E Stokr è un ragazzo eccezionale, un vero uomo-squadra. Come ho detto qualche anno fa: se potessi fare una squadra con sei Stokr dentro la farei. Sono molto contento anche per Urnaut, che in questa partita è stato decisivo, trovando colpi micidiali al momento giusto. Questi due atleti sono due ragazzi d’oro che sanno dare moltissimo a livello di equilibrio».

E Giannelli? Lo ha lanciato lei ma adesso è ormai un pilastro anche della Nazionale.

«Simone è diventato un vero leader, senza alcun dubbio. Sa fare la differenza in ogni situazione, in ogni circostanza e in qualsiasi partita».

Anche Van de Voorde è migliorato moltissimo, no?

«Sì, e sono felice perché Van de Voorde è recuperato completamente dall’infortunio dell’anno scorso e sta facendo vedere quanto vale. Poca gente sa quello che ha sofferto questo ragazzo l’anno scorso, quando ancora doveva stringere i denti per l’infortunio da cui arrivava. Chi lo ha criticato non conosce la situazione: lui è stato davvero ‘un uomo’ a stare in campo tutto l’anno pur condizionato da una condizione fisica che non è mai stata al top. Ma tutto il reparto centrale gioca veramente bene. Solé è tutto l’anno che ha livelli e percentuali spaventose in attacco. Per continuità e ritmo, come lui c’è stato solo Van de Voorde: una sicurezza in attacco».

E poi c’è Lanza...

«Pippo è il capitano. Ha un ruolo importantissimo: deve fare la differenza, dare la carica, organizzare. E il risultato si vede dal gioco che ne viene fuori: un autentico gioco di squadra».

Tornando alla sfida Trento-Perugia, chi passa?

«In un’intervista a inizio campionato dissi che per me l’ordine di forza è questo: Civitanova, Trento, Perugia e Modena. Verona è tutta da vedere e avevo detto che Piacenza era una squadra che in casa poteva dare fastidio a chiunque ma non in grado di fare più di questo».

Una profezia da vero intenditore...

(Ride) «No, significa che ho avuto fortuna ad indovinare. A parte gli scherzi, sono contento che le cose siano andate così e spero che Trento abbia le risorse per conquistare questa importantissima finale».

Si parla di Stoytchev allenatore di Modena, l’anno prossimo.

«Non ascolto le voci che si sentono in giro. Io non ho nessun contratto e nessun impegno: sto aspettando di trovare un progetto serio e interessante. Se sarà in Italia o meno si vedrà».

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