Biathlon, per l'azzurro Windisch sprint esplosivo e terzo posto

Il sudtirolese Dominik Windisch dimostra grande maturità nella pursuit maschile di Oberhof e conquista un altro meritatissimo podio dopo il terzo posto nella sprint di giovedì con una condotta di gara maiuscola, nella giornata in cui Martin Fourcade è tornato a fare la voce grossa, dominando in lungo e in largo una gara condizionata dalla raffiche di vento.

Il 27enne alpino di Anterselva è uscito indenne dalle due serie a terra e nonostante i cinque errori nelle serie in piedi non ha perduto il controllo, agganciandosi a Emil Svendsen e tenendo a bada gli arrembanti Erik Lesser e Anton Babikov che guadagnavano pericolosamente terreno in vista del traguardo. E così, mentre Fourcade tagliava il traguardo a braccia alzate davanti ad Arnd Pfeifer, Windisch si è mostrato ancora una volta velocissimo allo sprint, precedendo il norvegese che è sempre temibile in questo genere di arrivi.

Per l’azzurro si tratta del podio numero tre in carriera in gare individuali, mentre la squadra italiana registra anche la 12esima posizione di Lukas Hofer, bravo a regire ad un inizio falloso al poligono con uno 0 nella serie finale che gli ha consentito di recuperare posizioni.

Sfiora la zona punti anche Giuseppe Montello, apparso in crescita di condizione con il 43° posto.

In classifica generale Fourcade (al decimo sigillo stagionale) rafforza il primato con 562 punti contro i 352 di Shipulin e i 310 di Schempp, Windisch risale al dodicesimo posto con 223.

Domani ultima prova del trittico tedesco con la mass start a partire dalle ore 12.30.

«A terra ho lavorato molto pulito, azzerando bene nel riscaldamento e in gara mi sono sentito bene - racconta Windisch a fine gara - In piedi il vento era regolare ma forte, quindi ho provato a fermarmi e a mirare ma era impossibile, quindi mi sono detto che era meglio tenere un certo ritmo e per tutti i colpi, almeno ho risparmiato tempo anche se ho sbagliato un pò troppo.

Nell’ultimo giro sentivo che il tedesco e il russo stavano rimontando, quando ho visto Svendsen che andava un po' piano mi sono messo davanti, ho pensato anche che non avrei dovuto farlo perchè rischiavo di tirargli la volata. Fortunatamente il norvegese mi ha ripassato a poche centinaia di metri e in quel momento ho capito che avrei potuto batterlo, al suo posto non l’avrei fatto.

Così ho sfruttato la scia e allo sprint non mi sono lasciato sfuggire l’occasione. Il segreto nel mio miglioramento è nel tiro, la forma sugli sci è più o meno la stessa degli anni scorsi.

Domenica nella mass start partirò per divertirmi, sapendo che è la mia distanza preferita».

Soddisfatto anche Lukas Hofer: «Ho reagito nella maniera giusta dopo i troppi errori della prima parte. Peccato, altrimenti mi sarei potuto giocare una posizione nelle cinque-sei, comunque le sensazioni sono state positive anche in questa occasione, per cui pensiamo alla mass start e divertiamoci».

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