Libania Grenot, bis europeo nei 400 «Ma adesso voglio l'Olimpiade»

Decisa, caparbia, come mai prima. Nemmeno nei giorni di Zurigo, due anni fa, quelli che le regalarono il primo successo europeo, aveva mostrato tanta grinta e sicurezza di sé. Libania Grenot può festeggiare il bis d’oro, grazie ad un giro di pista superbo, chiuso in 50.73, mezzo secondo prima della francese Floria Guei, tre quarti di secondo davanti alla britannica Aniyka Onuora (51.47), oltre otto decimi meno del crono della campionessa olimpica, Christine Ohuruogu (quarta in 51.55).

Libania c’è, è fiorita ad Amsterdam, grazie a due performance strepitose (il 50.43 della batteria, e il 50.73 della finale), e sembra pronta ad attaccare - finalmente - un’Olimpiade da protagonista. Lo sparo è una liberazione, la curva scorre via a velocità pazzesca (la povera serba Salaski è ingoiata prima del rettilineo), e all’ingresso sul rettilineo conclusivo, dopo un vero e proprio monologo, le altre non ci sono più. Non c’è spazio per rimonte, né per cedimenti improvvisi, c’è solo l’azione elegante della pantera azzurra, campionessa europea, prima medaglia italiana nella rassegna continentale. «Oggi non c’era per nessuno, perché ero sicura di vincere - dice la Grenot dopo la gara -. Sono più determinata che mai. Ora la staffetta, la porterò alla vittoria, e poi voglio fare bella figura anche all’Olimpiade. Il mio obiettivo è di essere protagonista a Rio e sto lavorando per questo. Intanto dedico questa medaglia d’oro alla mia famiglia che è qui ad incitarmi, c’è anche mio nonno».

Domani mattina si bissa con la staffetta 4x400; alla Grenot potrebbe essere risparmiata la batteria. Ma con la decisione che ha sfoggiato in pista, e con questa cattiveria agonistica, non ci sono eliminatorie che possano spaventare.

 

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