Italia fuori, delusione anche in Trentino Sul Garda esplode la gioia dei tedeschi

La delusione di una partita persa ai rigori dopo una partita gagliarda, rimessa sui giusti binari dopo aver subito il vantaggio di Özil. Con il cuore, è arrivato il pareggio su rigore di Bonucci e poi, dopo centoventi minuti di sofferenza, l'interminabile serie dei rigori che ha visto prevalere la Germania. Saranno i tedeschi a giocare la semifinale europea.

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Il primo a commentare questa uscita, amara ma a testa alta, è il Commissario tecnico azzurro Antonio Conte: «Dispiace uscire così perché i ragazzi hanno dato tutto contro una squadra fortissima. Essere battuti ai rigori dalla Germania è un peccato. Potevamo andare avanti noi, comunque sono orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi. Dal punto di vista dell'impegno, dell'orgoglio e dell'attaccamento alla maglia hanno dato tutto. Mi dispiace soprattutto per loro».

Per il ct, quella di ieri sera a Bordeaux è stata l'ultima panchina azzurra. Da parte sua però nessun bilancio. «Non tocca a me farli. Dicono soltanto che è stata un'esperienza incredibile con questi ragazzi. La panchina dell'Italia regala sempre grandi emozioni».


Delusione anche in Trentino, esultano solo i turisti tedeschi

Grazie, Boateng. Per aver fatto sognare, almeno fino ai rigori, anche il centro città, come tutta l'Italia. Poi però, troppi errori e la sentenza di Hector. Che ha spento gli entusiasmi che, anche a Trento, ieri Germania - Italia aveva acceso, galvanizzando tutti quelli che, tanti, avevano scelto il centro per seguire insieme l'attesissimo quarto di finale dell'Europeo.

Con i bar del centro storico di Trento che, ancora una volta, ieri sera si sono trasformati in veri e propri spalti. Animati da cappelli, foulard tricolori e magliette azzurre, che fin dal tardo pomeriggio hanno invaso via Verdi, la via «maestra» per i trentini quando c'è da seguire l'Italia all'aperto. Ma tutta la città s'è tinta d'azzurro: in diversi locali del centro sono stati esposti i maxi schermi, ringraziando il Comune che non ne ha proposto uno «pubblico». Ben due quelli in piazza Duomo. Alle 21 in punto l'inno italiano. Tutti in piedi e con la mano sul cuore nei locali per cantare assieme le strofe di Mameli. Subito dopo il calcio d'inizio. Per le vie del centro storico il silenzio, quasi completo, era rotto solamente dall'audio della telecronaca della partita. Un silenzio che è comunque durato pochi minuti visto che ha immediatamente lasciato spazio al tifo.

Tifo, e affari: proprio davanti al Duomo era presente una bancarella con ben esposte le magliette per gli europei. «Ne ho vendute anche della Germania - ci ha spiegato il titolare della bancarella - anche se non sono in tanti quelli interessati a questo prodotto».

Assenti ma non del tutto, proprio i tifosi tedeschi, concentratisi più sui laghi che nel capoluogo. Per l'Italia, invece, tifo irrefrenabile, con tanto di sedie portate da casa: «Nell'ultima partita - ci hanno spiegato Luca ed Lidia Rossato - siamo rimasti in piedi ed allora questa volta abbiamo deciso di portarci le sedie che usiamo di solito in campeggio: almeno abbiamo il posto assicurato».

Dopo il vantaggio tedesco, le sedie sembravano destinate ad accogliere lo sconforto. Dopo il pareggio di Bonucci, non sono servite più: tutti in piedi, fino al 90', poi ai supplementari ed ai rigori. Che hanno fatto gioire i pochi tifosi tedeschi e mandato a letto i sostenitori azzurri con un velo di malinconia.

Euforia alle stelle, invece, per i tedeschi che in questi giorni stanno affollando i luoghi di villeggiatura del Trentino. Ecco cosa è successo a Riva del Garda.

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