Gli azzurri spazzano via i cechi E oggi tocca alla Cina

di Daniele Battistel

Non poteva essere un test del tutto probabante, vista pochezza degli avversari e la mancanza di quasi metà squadra azzurra «vera», ma il ritorno ufficiale di Ettore Messina sulla panchina dell’Italia è positivo. Ieri sera al PalaTrento la Nazionale ha battuto 78 a 48 la Repubblica Ceca aggiudicandosi la seconda delle due semifinali della Trentino Basket Cup. Stasera (ore 20.30) la finale contro una bella Cina, vincitrice sulla Turchia nel match d’apertura.
La sorpresa per gli oltre 2.100 spettatori è nel vedere Bargnani in tuta. Per il centro ex Brooklyn una botta all’anca e la decisione dello staff medico e tecnico della Nazionale di non rischiare. Il PalaTrento non porta bene al Mago, che anche qualche anno fa dovette rinunciare all’esibizione trentina per problemini fisici. Dei 17 convocati per Folgaria manca anche il giovane Stefano Tonut, a riposo per un guaio alla caviglia.

Così, vista l’assenza di Bargnani, Messina parte con il quintetto scontato con i due Nba, Cusin, Poeta (annunciato Hackett) e Abass. L’intensità non è altissima, la difesa mostra qualche incertezza e necessiterà di qualche registrazione anche se tutto sommato concede pochi punti ai cechi (grazie anche ad una mira piuttosto scarsa degli uomini di Ginzburg). L’attacco, per essere la prima partita ufficiale gira abbastanza bene: l’Italia del primo tempo cerca (e trova) il tiro da 3 di Belinelli. I nostri avversari, privi del play del Barcellona Satoransky e dell’ala del Fenerbahce Vesely 6’, fanno la loro onesta partita. Non grandissime emozioni per il pubblico, se non quando, al 6’ del primo quarto, entra Dada Pascolo. Nonostante la sua lettera di ieri del suo addio a Trento, per i tifosi trentini Dada rimane sempre il beniamino e ogni suo canestro è sottolineato da applausi scroscianti.

Del resto il 77 azzurro è un grande protagonista della partita con 12 punti, 4 rimbalzi e la solita applicazione in attacco (a portare blocchi, a muoversi senza palla) e in difesa (a tentare di intercettare palloni vaganti).
I giocatori che andranno a Torino (e poi eventualmente a Rio) li ha in testa probabilmente solo Messina, ma non è detto che – dietro a Bargnani, Cusin, Gallinari e Melli) – non ci possa essere spazio anche per l’ex aquilotto. Del resto l’ala di Coseano è l’unico 4 del giro azzurro con caratteristiche del tutto peculiari, capace di trasformare in punti palloni vaganti, catturare rimbalzi sporchi, inventarsi tiri in contro-tempo, eccetera.

Il ct non è certo persona che si fa influenzare, ma se l’ovazione attribuita a Pascolo dal pubblico dopo la palla rubata e il coast to coast di fine terzo quarto (chiuso con schiacciata) valesse qualcosa, Pascolo sarebbe a Torino in carrozza. Tempo qualche giorno e sapremo.
Tornando alla partita, man mano che trascorrono i minuti l’Italia prende l’assoluto controllo del campo. Nonostante la girandola di cambi, il ritmo rimane sempre buono. Si vedono anche sprazzi di bel gioco come la combinazione del primo quarto tra Belinelli e Gallinari con schiacciata di Cervi. I due Nba si cercano parecchio, evidentemente le indicazioni di Messina sono chiare: puntare sui giocatori di maggior talento. Quasi eccessivo il Gallo - nelle insolite vesti di assist-man – nel cercare a tutti i costi il passaggio al compagno sotto canestro anziché buttarsi dentro e cercare direttamente il ferro.

Pimpante Poeta, sicuro il giovane Abass e bene anche Fontecchio. Alla fine c’è spazio in campo per tutti, anche per il giovane Matteo Imbrò, che comunque il suo premio dopo la buona stagione a Ferentino (A2) l’aveva già avuto, potendosi allenare per una decina di giorni con Belinelli, e Gallinari. Tra i cechi si salvano Hruban e Houska.

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